‘Gossip’ Giulia De Lellis è stata vittima a sua volta di una truffa? Ecco cosa ci svelano le talpine, fornendoci il materiale che sembra proprio discolparla. Questa storia non finirà di certo qui…

Dopo la notizia shock che Giulia De Lellis rischierebbe una denuncia da parte della presidentessa del consorzio DiValenza Barbara Rizzi (potete rileggere il tutto QUI) per aver erroneamente sponsorizzato dei bracciali il cui ricavato non era previsto per gli orafi di Valenza, interviene direttamente la Società che aveva commissionato la “singolare sponsorizzazione” all’influencer, cercando di mettere luce sull’intera vicenda:

‘Different Class’ fa una rettifica sul messaggio di Giulia, dicendo di aver avviato una campagna di solidarietà commerciale per l’Artigianato Orafo di Valenza, ma di non aver mai comunicato che il ricavato sarebbe stato devoluto, anche solo in parte, agli artigiani colpiti dalla crisi.

Allora perché avevano ringraziato chi si complimentava per il messaggio condiviso da Giulia? Perché non correggere immediatamente la svista (se di quello si tratta) della giovane?

Rettifica rimossa alcuni minuti dopo averla pubblicata…dolci e pucciose talpine grazie per tutto il materiale!

D’altronde anche Marco Cartasegna, che si è premurato di promuovere lo stesso messaggio solidale di Giulia, aveva capito una cosa del genere:

Possibile che i due ragazzi abbiano entrambi frainteso?

Tra l’altro le loro sponsorizzazioni erano a titolo gratuito, unico ‘pagamento’: i bracciali in regalo che hanno mostrato nei video (tra l’altro dovrebbero essere in argento o placcati in oro, se sono gli stessi venduti sul sito, quindi di valore piuttosto contenuto).

Avete presente quanto possa costare un po’ di visibilità da parte di un’influencer da 5 milioni (quasi) di followers?

La sponsorizzazione che invece viene fatta sulla pagina instagram della Società non parla di nessun ricavato devoluto, ma solo di solidarietà.

Non comprendiamo bene, non essendo esperti del settore, per quale motivo ‘Different Class’ abbia avviato questa campagna, si sono fatti fare i bracciali dagli orafi (anche se mi sembra strano, avete visto le loro opere d’arte? E’ come se una campionessa del molto di ginnastica facesse una sola capriola alle olimpiadi… ), li hanno pagati e poi li hanno messi in vendita con un prezzo maggiorato/minorato (non credo) a solo scopo solidale/pubblicitario?

O qualcuno gli ha commissionato questa campagna? Nel caso la dr.ssa Rizzi dovrebbe esserne a conoscenza no?

Fatto sta che la Società in causa se la prende direttamente con chi ha preso la palla al balzo per scagliarsi contro l’influencer, forse perchè alla fine di tutti coloro che hanno prestato il proprio volto alla causa, sponsorizzandola, l’unica ad essere stata presa in causa è stata Giulia…

Come mai solo lei? Vediamo come risponderà la Presidentessa a questa ulteriore spiegazione fornita.

Voi che idea vi siete fatti? Forse se la questione andrà avanti sarà la stessa influencer (insieme ai colleghi) a spiegare come sono andati i fatti (credo siano stati coinvolti in buonafede)…intanto, per l’ennesima volta, un’operazione di solidarietà si potrebbe rivelare quello che non è…con la conseguenza, inevitabile, che la gente si fiderà sempre meno…in barba a chi ha realmente bisogno di aiuto! Noi vogliamo vederci chiaro…e voi? Che escano fuori gli orafi di Valenza che li hanno realizzati, siamo proprio curiosi!

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