Francesca Fioretti e le toccanti parole sull’amore perduto per Davide Astori…dopo mesi torna a parlare!

Francesca Fioretti e le toccanti parole sull’amore perduto per Davide Astori…dopo mesi torna a parlare!DAVIDE-ASTORI-FRANCESCA-FIORETTI-9-855x505

Francesca Fioretti torna a parlare dopo mesi di silenzio da quel 04 Marzo 2018, giorno funesto in cui il suo compagno Davide Astori, capitano della Fiorentina, è stato trovato senza vita nella sua stanza d’albergo. Davide si trovava ad Udine con la sua squadra, aveva 31 anni, ha lasciato un vuoto incolmabile non solo nella sua famiglia, ma anche tra i suoi fan. Francesca ha rilasciato un’intervista molto commovente sul Corriere della Sera. Ha raccontato cos’è successo quel giorno e com’è stato difficile andare avanti

“Il 5 Marzo io ho accompagnato mia figlia a scuola e sono andata dalla psicologa dell’infanzia. La vita con Vittoria è stata dura, non le ha concesso neanche la meraviglia dei giorni insieme che Davide ed io abbiamo vissuto. Io so che non devo vivere il mio dolore attraverso di lei, non devo apparire triste né disperata. La sua serenità dipende dalla mia. Davide, per quanto mi possa far soffrire, non deve diventare un tabù, qualcosa da nascondere, un vuoto da non pronunciare. Lei ha capito che lui non tornerà, ma lo abbiamo collocato in un luogo immaginario in cui è felice. Ora devo cercare di fabbricare le ali con le quali Vittoria possa volare nella vita. Non ci dobbiamo far inghiottire da questo vuoto. Non so cosa mi abbia dato la forza di trovare la lucidità con cui ho subito affrontato la mia unica priorità: mia figlia”.

Nei loro pensieri c’era il matrimonio, si sono conosciuti una sera di settembre del 2013 ad una festa, lui si era avvicinato a lei per chiederle come era il Vietnam, poiché lei era stata lì come concorrente del programma televisivo Pechino Express.

“Quella notte mi arrivò il suo primo messaggio, si era fatto dare il numero da un amico. Mi ha scritto per un mese, ogni giorno. Così è iniziato il nostro amore. Poi passò dal Cagliari alla Roma. Nel suo costante programmare aveva già deciso che io mi sarei trasferita con lui a Roma in via definitiva. Sapeva degli studi di recitazione che stavo facendo nella capitale, ma sapeva anche che, per lavoro, volevo tenere il mio appoggio a Milano. Alla fine ha vinto lui. Eravamo diversi e complementari. La sua vita era regolare, come una linea orizzontale. La mia era rapsodica, cadute e risalite, nel lavoro come nell’umore. La nostra passione erano i viaggi. Siamo andati in India, in Nepal, in Perù, in Giappone. Andavamo come due adolescenti, treni e autobus, scoperte e meraviglia. Prima del viaggio in Perù scoprii di essere incinta. Dopo un controllo fatto lì ci dissero che avevamo perso la nostra creatura e invece, tornati a Roma, abbiamo scoperto che non si era mossa, era lì ad aspettarci. Lui allora si convinse che era femmina. “Se è così forte, non può che essere una bambina”. E per questo decidemmo di chiamarla Vittoria”.

“Le mie lacrime ci saranno, e le condividerò con Vittoria, ma dovrò fare in modo che lei comprenda che sono lacrime non di disperazione. Sono lacrime di emozione, quell’emozione che solo i ricordi più belli possono creare. Insieme sapremo colmare il vuoto che si è creato riempiendolo con tutti i ricordi e le immagini di noi e del breve ma intenso periodo che abbiamo condiviso. Questo penso sia l’unico regalo e l’unico modo con cui posso accompagnarla nel futuro: essere la sua ancora quando ne avrà bisogno, il porto sicuro dove potrà sempre tornare ed essere serena, ma lasciandola libera di vivere come tutte le sue coetanee. Quando ora l’addormento la sera, vedendola serena, sento che sto facendo le cose giuste e mi impegno perché il vuoto non sia il riflesso dei miei pensieri. Non è un dovere. È l’augurio che io faccio a me stessa: potermi ancora meravigliare della vita e farmi sorprendere dalle emozioni. Lo vorrei per me e, di riflesso, per Vittoria perché so che sarebbe anche la miglior cosa per lei”.

Il suo pensiero su quanto accaduto:

“Non posso accettare che sia andato via così. Non è stato un incidente, una malattia… Sembrava una favola brutta, era la fine di tutti i progetti che avevamo fatto insieme, dei sogni, dei desideri. Davide era un animo gentile, era un uomo curioso e allegro. Amava l’architettura, leggeva molto e gli piaceva scoprire quello che non sapeva, cercare ciò in cui si sentiva debole. Eravamo felici, davvero. Mi sembrava che la vita mi avesse fatta bella, con lui. Con Vittoria siamo andate questa estate a Berlino, da una mia amica. Io ho voluto fare le cose che facevamo tutti e tre insieme. Il mio desiderio più grande è quello di poter rivivere la passione che ho condiviso con lui, e che abbiamo subito voluto trasmettere alla nostra bambina: viaggiare in posti fantastici dove si possano conoscere culture e profumi diversi. Dove ci si possa davvero stupire e sorprendere. Per me affrontare il primo viaggio senza Davide non è sicuramente stata una preoccupazione per la parte organizzativa, ho sempre viaggiato da sola. Il vero confronto era con la mancanza di lui. Volevo poter gioire del viaggio con Vittoria, sebbene nella mancanza del nostro compagno di cammino. E quando ho preso con Vicky la metropolitana e i treni, tenendole la mano, mi sono detta ce l’ho fatta: lei sorrideva. L’amore di mia figlia è l’unica cosa più forte del mio dolore. Così deve essere. Devo riuscirci”.

Francesca ha voglia di andare avanti per la sua bambina:

“Ce la metterò tutta. Di una cosa sola sono certa. Di avere reso felice Davide nel tempo che abbiamo vissuto insieme. Nei momenti di sconforto penso che il destino con noi sia stato davvero ingiusto, ma sono disposta a sostenere il peso del dolore perché se non avessi incontrato Davide non ci sarebbe stata la gioia del nostro amore che ha reso possibile che lui si realizzasse e completasse come uomo e come padre. Se ne è andato, ma era nel momento più pieno e felice della sua vita, e se il mio dolore deve essere il pegno da pagare per questo, lo potrò sopportare per sempre. Dovevamo camminare insieme, fino a perderci. Invece siamo soli. Tutti e due. C’era una vita possibile, per me e per lui. Ora, almeno per me, ce n’è un’altra, che non ho scelto. La costante gioiosa è Vittoria. Vittoria, la vita che non smette”.

Una storia toccante, piena di dolore ma anche di tanto amore! Non trovate?

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Commenta anche tu questa discussione...

  1. AmoTeil 16/10/2018 00:42

    LOVE LOVE

  2. jafil 16/10/2018 00:45

    Piango come una fontana (hbr)

  3. Suonitrairumoriil 16/10/2018 00:52

    NGUEE LOVE LOVE LOVE Che parole meravigliose. Forza Francesca!

  4. BePositiveil 16/10/2018 00:54

    Ogni volta mi commuovo leggendo le sue parole NGUEE forza Franci LOVE

  5. Saliceil 16/10/2018 01:08

    Che belle parole davvero! NGUEE LOVE

  6. mamiil 16/10/2018 07:07

    Bellissima storia d’amore che ha reso Francesca davvero ancora più ‘bella’ come dice lei ..
    Belle parole LOVE NGUEE si percepisce il grosso lavoro che ha fatto dentro di se per affrontare questo dolore immenso con una bambina che aveva tutto il diritto ed il bisogno di viverselo!
    Mi colpiscono le cose fatte ( stampare le chat) che ad oggi assumono un significato enorme ..
    Forza Franci e Vittoria LOVE

  7. lun44il 16/10/2018 07:57

    LOVE LOVE

  8. ashelyil 16/10/2018 08:00

    Ho riletto questa intervista più volte, e per tutte le volte ho pianto. Le parole di Francesca sono bellissime ma fanno male. Spero che piano piano questo dolore si allievi, scomparire no xke impossibile ma le permetta di ricominciare a vivere.

  9. samantil 16/10/2018 08:27

    LOVE LOVE  LOVE 

  10. annydpil 16/10/2018 08:37

    una forza immensa questa donna  LOVE  LOVE 

  11. lola grullitail 16/10/2018 08:37

    E nell amore per sua figlia ha trovato il coraggio e la forza di provare a reagire. ha fatto un lavoro enorme su se stessa tanta stima e tanto affetto per entrambe. KISS  KISS  KISS 

  12. @le 20il 16/10/2018 08:50

    La bellezza di queste parole  LOVE 

  13. Boby123il 16/10/2018 09:47

    Hanno iniziato a scendermi le lacrime dalla prima all’ultima parola di questa intervista… Quanto deve essere stato ed è difficile affrontare tutto LOVE

  14. Idannail 16/10/2018 10:35

    Che tragedia orribile  NGUEE 

    Di buono resta Vittoria che porterà per sempre avanti il ricordo di un Uomo come Davide  LOVE 

  15. Rosaria88il 16/10/2018 11:15

    Io ammiro questa donna per la sua compostezza e per la sua riservatezza, il suo vivere per la figlia lontana da inutili interviste. Ha parlato poche volte in questi mesi ma lo ha fatto in punta di piedi.

  16. j@sminil 16/10/2018 11:22

    NGUEE NGUEE  LOVE 

  17. arymil 16/10/2018 23:30

    NGUEE LOVE LOVE LOVE

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