Leonardo Greco ospite a Radio Radio: il racconto da quando si è ammalato di coronavirus a quando è approdato in ospedale in condizioni serie. Molti gli ex di Uomini e Donne che lo hanno chiamato per esprimergli la loro solidarietà…

Leonardo Greco ospite a Radio Radio: il racconto da quando si è ammalato di coronavirus a quando è approdato in ospedale in condizioni serie. Molti gli ex di Uomini e Donne che lo hanno chiamato per esprimergli la loro solidarietà…

Leonardo Greco coronavirus

Leonardo Greco sta piano piano vincendo la sua lotta contro il Coronavirus, ospite del programma radiofonico “Non Succederà Più”, ha parlato a Giada Di Miceli delle ore difficili che ha dovuto affrontare ed ha cercato di sensibilizzare il pubblico a casa. Sta meglio:

“Meglio dai, si migliora piano piano”.

Leonardo è stato uno dei tronisti più seguiti, ancora oggi ha molti fans che sono rimasti colpiti dalla sua dolcezza ed educazione. È stato ricoverato presso il reparto di terapia intensiva dell’ospedale Sacco di Milano, avendo contratto il virus ha avuto una crisi respiratoria e febbre alta. Attualmente si trova a casa, è stato dimesso da pochi giorni. Leonardo ha voluto aprire il suo cuore, ed attraverso il suo profilo Instagram ha comunicato di  essere positivo al Coronavirus, lanciando un messaggio per responsabilizzare quelle persone che non si sono attunute alle regole del protocollo sanitario, per far capire quali sono le conseguenze. Ecco il racconto:

“Io credo di, ovviamente la certezza non ce l’ho, averlo contratto a Bergamo il 22 febbraio, nel corso una serata in un locale e sette giorni dopo ho iniziato ad avere i primi sintomi che era un malessere generale, dolore alle ossa, mal di pancia, per poi avere la tosse. Avendo la compagna di Bergamo ed avendo vissuto a Bergamo ed avendo amici di Bergamo in quella settimana là, prima che iniziassi ad avere i sintomi, sapevo già che la situazione a Bergamo era già drammatica, anche se i notiziari ancora non parlavano di Bergamo erano ancora tutti orientati su Codogno e Lodi, quindi ho iniziato ad avere i primi sintomi, ho iniziato ad avere la tosse, la febbre e mi sono subito allarmato perché ho collegato Bergamo a me”. Avevo una tosse molto secca, molto strana e poi è subentrata questa febbre che saliva e scendeva inizialmente da 37;7, 38;2 ballava su questa temperatura”.

Giada gli chiede se quindi potevano essere associati ai sintomi influenzali:

“No, no capivo che c’era qualcosa che non andava  perché io avevo dolori alle ossa e alla schiena molto strani, differenti dai sintomi influenzali comuni. Inizialmente al torace no, solo alla schiena, il giorno dopo è subentrata la tosse, con la tosse iniziavo a sentire i problemi al torace. Io avendo questi sintomi, ho chiamato subito i numeri che dovevo chiamare, e mi hanno consigliato di sentire la mia dottoressa di base che è stata molto in gamba perché mi ha visitato subito e secondo lei era Codiv19, anche se non aveva la certezza, mi ha detto: “guarda resta in quarantena, vediamo come va in questi giorni e poi decidiamo cosa fare, prendi della Tachipirina, dello sciroppo e vediamo un attimo. Nei giorni sono peggiorato. La febbre quando poi si è sviluppato il virus, era sempre sui 38 o  38 e mezzo, ho toccato più volte 39. Prendevo la Tachipirina, mi si abbassava per 3 ore e poi mi ritornava su, l’ho avuta per 12 giorni la febbre. Dopo quando è sfociato il virus, io avevo principalmente tosse secca, febbre, un malessere generale e il fiato sempre più corto ne avevo poco perché avevo questa tosse. […] Una notte ho avuto una crisi respiratoria, al mattino non ero messo bene, facevo fatica a respirare. È arrivata  l’ambulanza a casa con il protocollo aveva già attivato la mia dottoressa, quindi aveva avvisato tutti, è arrivata l’ambulanza e mi ha portato al Sacco di Milano”.

Fondamentale è stata la professionalità della dottoressa di base, la sua intuizione:

“È stata veramente brava, anche perché mi ha fatto un esame generico che non era per testare ovviamente il Codiv19, ma lei mi ha fatto un esame con un prelievo di sangue al dito vedendo se era un’ infezione batteriologica che avevo in corso o virale, ed è risultata che era virale. A quel punto ha detto secondo me ci sono ottime probabilità che questo sia Codiv19”.

Leonardo ha una compagna, si chiama Cinzia ed è infermiera, ed è lei che lo cura a casa:

“Cinzia è un’infermiera, mi è stata sempre vicino. Dopo i primi due giorni per sicurezza abbiamo iniziato a dormire separati, abbiamo cercato di evitare qualsiasi tipo di contatto però lei mi è stata sempre, sempre vicina. È stata lei a chiamare la dottoressa quando sono stato male, ed è stata lei a far venire l’ambulanza”.

Dopo una settimana è stato ricoverato:

“Sono stato ricoverato al Sacco di Milano, dove arrivo il venerdì mattina. Mi mettono in una sorta di ufficio adibito a stanza perché c’era già tanta gente ricoverata. Mi fanno subito la lastra dove si evidenzia che ho una polmonite interstiziale, che è quella data dal Codiv19, mi fanno dei prelievi arteriosi che fanno molto male, per vedere l’ossigeno. Dopodiché mi hanno fatto delle flebo di Tachipirina e di fisiologica, mi hanno fatto il tampone,  ovviamente messo l’ossigeno appena arrivato perché non respiravo. Non ricordo se mi hanno messo 5 o 6 litri di ossigeno con mascherina, senza ossigeno facevo fatica. Ho portato l’ossigeno, la mascherina per i primi 5 giorni che ho fatto in ospedale”.

Leggete attentamente queste dichiarazioni, è importante sapere che il virus non colpisce solo anziani o persone con malattie polmonari o cardiache, Leonardo ha 37 anni:

“Sono sempre stato sportivo, ho sempre avuto parecchio fiato, mi sono sempre allenato, conduco comunque una vita salutare, non fumo, non bevo, mi sono ritrovato all’improvviso a non avere neanche il fiato per lavarmi la faccia.  Più andava avanti nei giorni e più sentivo i polmoni deboli, debolissimi. Ogni colpo di tosse un dolore, mi dovevo piegare in qualche modo per attutire questo dolore che avevo al petto ed era una sensazione bruttissima”.

Non aveva paura di morire ma di peggiorare e di essere intubato:

“Avevo il terrore di peggiorare. Avevo il terrore di addormentarmi e che i miei polmoni non funzionassero, quindi avevo questo pensiero costante in testa. Avevo paura di di essere intubato, era una situazione veramente angosciante, in più questo virus a me ha causato comunque tanta spossatezza. Inizialmente  mi hanno dato degli antibiotici perché i tampone continuava risultare negativo , nonostante avessi tutti i sintomi”.

Come mai negativo?

“Li  chiamano falsi – negativi, accade molto spesso. Al terzo tampone è risultata la mia positività al coronavirus. Una volta che hanno trovato la mia positività, hanno interrotto gli antibiotici ed hanno iniziato a fare una terapia di 6 pastiglie molto, molto forti che vengono date ai malati di  Hiv e AIDS, che possono provocare nausea, dissenteria, spossatezza, infatti, è stato così, io la terapia dovevo farla per 5 giorni ma non l’ho retta. Al terzo giorno l’hanno sospesa perché avevo gli esami del sangue completamente sballati”.

Leonardo è stato fortunato perché nonostante la sospensione della terapia per forze maggiori,  il suo corpo in qualche modo ha reagito e, a un certo punto le sue condizioni di salute piano piano hanno iniziato a migliorare. È stato ricoverato 8 giorni, inizialmente era in completo isolamento.

“La mia salvezza è stato il telefono che mi teneva il contatto con i miei familiari. […] Ho fatto i primi 5 giorni al Sacco completamente in isolamento, dopo gli ultimi tre giorni sono stato messo in reparto Codiv19, dove ci sono le persone in fase di guarigione, diciamo così, dove il virus non è più aggressivo”.

Le sue attuali condizioni di salute:

“Ho fatto un tampone e l’esito me l’hanno dato 3 giorni fa, è negativo, mi dovrebbe chiamare la TR per farmi fare un secondo tampone di conferma però vedremo se c’è la possibilità di farlo, comunque giorno per giorno sto migliorando, la polmonite ce l’ho ancora, ci verrà un po’ di tempo per far sì che la smaltisca poi piano piano riprenderò in mano la mia vita”.

Come ha sottolineato Giada la presentatrice, purtroppo ad oggi ci sono ancora persone che non hanno capito la gravità della situazione che stiamo vivendo, ed esce per futili motivi:

“La situazione è drammatica soprattutto in Lombardia. Io non capisco come la gente possa non comprendere il mostro che stiamo affrontando, perché di mostro si sta parlando. Tra l’altro ho letto degli articoli dove dicono che in Lombardia forse questo virus è mutato, è diventato ancora più aggressivo, spero che non sia così anche perché qua c’è ancora tanta superficialità. Il problema è che c’è stato un errore iniziale, dove tutti hanno sdrammatizzato, tutti gridavano  ad un allarmismo esagerato, tutti dicevano che si ammalavano solo anziani e che morivano solo persone con patologie, questo non è vero. Ho amici della mia età ricoverati a Bergamo con il casco per respirare. A prescindere se fai sport o no si ammala chiunque, nessuno è immune da questo virus”.

Leonardo sostiene che non ci si può proteggere totalmente utilizzando guanti e mascherina:

“Totalmente da questo virus secondo me non ci si può proteggere perché lo dimostrano anche i dati, medici infermieri che si ammalano e loro sono completamente protetti. L’unica cosa che ci può proteggere dal virus in questo momento è il rimanere a casa, la prevenzione è stare a casa. Soltanto questo perché c’è sempre il rischio che tu non te ne accorga. Il guanto magari lo sfili con la mano o con una mano coperta, o lo sfili male, e ti tocchi un occhio, ti tocchi la bocca e tu hai toccato qualcosa che magari era infetto. È il virus che decide come colpirti, non è in base alla persona perché se io devo valutare su me stesso, mi alleno tutta la settimana non ho una vita sregolata, eppure all’improvviso mi ha colpito e mi ha colpito forte”.

Ecco il messaggio di Leonardo a tutte quelle persone che continuano ad uscire:

“Gli direi di volersi un po’ bene, sia per loro che per gli altri, perché la vita è una e va rispettata, il rispetto in questo momento è lo stare a casa. Il  problema di questo maledetto virus è vero che si può guarire ma è anche vero che se i numeri dei contagiati dovesse salire e i posti letto negli ospedali dovessero finire, là andremmo oltre la tragedia. Uscire è da folli, è pura incoscienza. Ci stiamo togliendo il futuro“.

Tanti gli amici che gli sono stati vicini, anche ex personaggi legati al mondo di Uomini e Donne:

“Ho ho avuto un affetto pazzesco che mai mi sarei aspettato da tantissime persone, ed è stata la cosa più bella di quel momento orrendo. Ho sentito Francesco Monte, Jack, Francesco Lucchi”.

Giada ha chiesto se avesse sentito anche Diletta Pagliano, colei che aveva scelto a Uomini e Donne:

“No, no, non l’ho sentita”.

Ha parlato  nella sua compagna perché si sta prendendo cura di lui:

“Devo fare una statua alla mia compagna perché veramente ho affianco una donna pazzesca. Ha un coraggio ed un cuore ancora più grande del coraggio”.

Auguri Leo!

https://www.youtube.com/watch?v=0zLJnjg0kHY

 

 

Leggi anche...

Commenta anche tu questa discussione...

  1. Zuccherinoil 23/03/2020 17:30

    In bocca al lupo Lei KISS KISS KISS

  2. lisaforeveril 23/03/2020 21:10

    Auguri di buona guarigione Leo KISS 

Lascia un commento