Senza Veli

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Questa volta, Palahniukci porta a fare un bel giretto nella Hollywood dei Tempi d’Oro (quelli di Bette Davis e Joan Crawford, per intenderci) e ci racconta – a modo suo, naturalmente – la fiaba sulfurea e decadente di Katherine
Kenton, una stella del palcoscenico, ma anche una famosa sceneggiatrice alle prese con la peggiore e più inevitabile delle disgrazie possibili: l’invecchiamento. A raccontare questa fiaba c’è una sorta di dama di compagnia,
domestica, confidente di Katherine a nome Hazie Coogan, che l’ha accompagnata per tutta la sua carriera attraverso svariati matrimoni, altrettanti divorzi e parecchi interventi di chirurgia estetica. A complicare la situazione
contribuisce l’apparizione del giovane (troppo giovane!!!) Webster Carlton Westward III, che riesce a intrufolarsi nel cuore (e tra le lenzuola) di Katherine. Ma Hazie scopre che Webster ha già scritto una biografia senza veli che
prevede la morte di Katherine in una scena degna di un barocchissimo musical…
Come sempre, Chuckmescola sapientemente satira, sovversione, sorprese per raccontarci una storia senza tempo e senza speranza sul nostro mondo sempre più assetato di star e di personaggi pubblici pieni di glamour e sempre più
desideroso di distruggerli.
Dopo un romanzo corrosivo ma difficile come Pigmeo, Palahniuktorna in gran forma a raccontarci una delle sue leggendarie fiabe per i nostri tempi, dove simescolano celebrità, sesso, humor nero, disperazione e genio

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