La parola a Ludovico Tersigni, il protagonista di Skam Italia e di Summertime: gli è piaciuto interpretare Giovanni e il pilota Ale? Quali sono le sue passioni?

La parola a Ludovico Tersigni, il protagonista di Skam Italia e di Summertime: gli è piaciuto interpretare Giovanni e il pilota Ale? Quali sono le sue passioni? skam italia

In questi giorni di quarantena prolungata, nonostante si sia passati alla Fase 2, tocca trovare qualcosa da fare che ci piaccia e non ci faccia sentire annoiati. Cosa c’è di meglio della visione di una serie tv fresca e giovanile? Forse poco, visto il successo che stanno avendo in questo periodo due serie di Netflix, che sono balzate subito al primo posto tra le visioni della società operante nella distribuzione via internet di film, serie televisive e altri contenuti d’intrattenimento a pagamento. Stiamo parlando di Skam Italia (ben 4 stagioni, perchè la 4° sta per uscire) e Summertime (la quarta stagione è appena uscita) ispirata al film Tre metri sopra il cielo, che vede tra i protagonisti proprio il tenebroso Ludovico Tersigni, già conosciuto ampiamente nella serie Rai Tutto può succedere. Ecco come il 25 enne biondo dagli occhi azzurri e il sorriso sornione si racconta a Vanity Fair, un ragazzo di altri tempi che non ama i social e i cellulari:

“Quando mi hanno detto che avrei interpretato un pilota mi sono comprato la moto: sono caduto, ho fatto delle cose terribili, ma credo che mi sia servito parecchio. La passione ce l’avevo già da bambino perché mio fratello seguiva la Moto Gp di notte: la voce di Guido Meda mi ha accompagnato nella crescita e quel fantastico “Rossi c’è” riecheggia ancora nelle mie orecchie.”

In passato ha detto di aver vissuto un’adolescenza «estroversa»: era più scapestrato di Ale?


Decisamente sì. Le mie estati del liceo erano molto disordinate e ricordarle oggi diventa difficile: i luoghi, le facce e le persone passano in fretta. Una cosa molto diversa rispetto alla situazione di Ale, che è un atleta che ha seguito in maniera ligia l’allenamento sportivo e che riesce per la prima volta a godere della libertà di un’estate intera. Per interpretarlo ho ragionato al rovescio: ho cercato anche io di vivere la novità di questa stagione così libera e fresca, come se fosse un procedimento al contrario.”

Da liceale era corteggiato?


“Per niente. Alle medie e nei primi anni del liceo stavo molto sulle mie. Non ho mai avuto storie in età giovane come fanno i ragazzi di oggi, che con il cellulare entrano in situazioni che prima si affrontavano dopo un po’ di tempo. Il primo telefono l’ho avuto tardi e prima ero un outsider che chiamava ancora gli amici con il telefono di casa. Sono sempre stato un po’ estraneo a questi meccanismi.”

È una cosa che vale ancora oggi: non entrava su Instagram da così tanto tempo da aver smarrito la password. Com’è che molti suoi colleghi si concentrano sui like e sui follower per promuoversi e lei no?


“È un mezzo a cui, in generale, cerco di non ricorrere perché credo che, in alcuni contesti, possa snaturare il mestiere di attore. Siamo in una situazione privilegiata: possiamo conoscere i personaggi che ci abitano ed è un lusso. Il grande poeta Fernando Pessoa diceva di aver raggiunto la massima illuminazione quando ha dato la possibilità ai poeti che lo abitavano di scrivere attraverso la sua mano. Ecco, credo che gli attori siano la mano attraverso cui questi personaggi riescono a farsi scrivere in senso scenico. Se abusiamo della nostra immagine, rischiamo di perderci in un labirinto di specchi: proprio quello che non voglio che accada. In futuro cercherò di essere molto più attento perché mi rendo conto che i social oggi sembrano fondamentali, ma anche che la vita reale è più importante di quella virtuale. Se non li usiamo bene, questi strumenti possono farci smarrire in un’immagine di noi stessi che poi non è fedele a quello che siamo.”

Si negherà sui social, ma è indubbio che abbia molte attenzioni femminili: è una cosa che la lusinga o la infastidisce?


“Esserne infastiditi sarebbe superbo da parte mia: per il momento sono molto contento di avere un pubblico che mi dà queste occasioni e, se continua così, ben venga. Cerco, però, di rimanere con i piedi per terra, altrimenti è un attimo che ti sparano fuori orbita e non sai più la strada per tornare a casa. Mi sto lasciando dietro dei sassolini, come le molliche di pane di Hansel e Gretel, per ritrovare il sentiero.”

Non è vanitoso, quindi?


“Direi di no. Se c’è una bella serata e bisogna mettersi la camicia me la metto, ma in generale preferisco vestirmi più colorato che elegante.”

Una cosa che spicca subito di lei è l’accento romano: teme mai che possa precluderle la possibilità di interpretare altri ruoli?


“Non sono mai riuscito ad amministrare il dialetto in modo da poter essere così efficace come è efficace per me il romano. Naturalmente mi piacerebbe tanto cambiare e trasformarmi in futuro: spero che sia una cosa che questo mestiere mi darà la possibilità di fare.”

Pochi lo sanno, ma lei, prima della tv e del cinema, era cintura nera di musical. Oggi lo rifarebbe?


“È completamente un altro mondo, come parlare di bicicletta e motocicletta. Dovrei pedalare perché ho perso un po’ l’allenamento, ma se ci fosse un progetto che mi permettesse di raggiungere un livello valido, perché no? Dei musical mi hanno sempre affascinato i costumi sfarzosi e meravigliosi. Il costumista di Tutto può succedere mi disse che il costume è sacro e che è il mezzo che permette a un personaggio di farsi strada, un modo per sublimare la nostra versione terrena. Quando recitiamo è un po’ come se fossimo posseduti da un demone, con una maschera che ci nasconde la faccia come succedeva per i greci.”

A proposito di maschere: quella di Giò di SKAM Italia rischia di rimanerle incollata per sempre. Lo teme?


“Non è una cosa che mi dispiace. Questi personaggi sono un piccolo diario di noi stessi: è inevitabile cercare il cambiamento, ma avere un cammino già segnato, un posto in cui sei già stato, può essere un modo per ricordarti come differenziarti. Se mi dovessero affibbiare l’etichetta di attore che fa le teen-serie non me la prenderei perché è la verità: le ho fatte, le ho amate e ho dato la vita a personaggi bellissimi. Se avrò la possibilità di allontanarmici in futuro andrà bene uguale, purché sia un modo per migliorarmi. Perché alla fine si tratta di questo.”

Nel 2016 ha lavorato con Gabriele Muccino: un regista con cui vorrebbe collaborare?


“So bene che è fuori dalla mia portata, ma direi Spike Lee. Ho visto tutti i suoi lavori: è un uomo che ha dato al mondo uno spessore decisamente nuovo, e  non parlo solo dei personaggi, ma anche del valore politico della sua opera. In lui l’arte si confonde con la politica in modo amabile e deciso. Ogni cosa che fa è sempre frutto del ragionamento e della finezza che derivano dalla voglia di comunicare qualcosa di preciso. Artisti come lui si possono contare sulle dita di una mano, e spero che un giorno anche noi in Italia avremo il privilegio di portare in alto registi che si fanno carico del fardello della politica e della storia, che la sviscerano e sanno fare male”.

A proposito di politica, suo zio, Diego Bianchi in arte Zoro, racconta l’attualità in maniera molto originale e irriverente in tv con Propaganda Live. Lo ha visto Summertime?


“Non ancora, ma penso che si posizionerà sul divano così come tutta la mia famiglia, anche se a distanza, nei prossimi giorni. Negli ultimi anni Diego è stato molto importante per me: gli ho sempre chiesto dei consigli perché è una persona che si è fatta strada in questo mondo come un esploratore che attraversa la giungla con il machete. Cerco di prendere spunto da lui: mi piace seguirlo per quanto la quarantena ci impedisca di vederci e mi auguro di tornare nel pubblico di Propaganda Live. È una cosa che ho fatto tante volte e che spero di poter tornare a fare presto”.

E dopo la sua ultima affermazione, non solo gli amanti delle serie tv lo ameranno anche di Zero Calcare, il fumettista spesso ospite con i suoi video, nel programma. A voi piace Ludovico?

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  1. CapaMoniqueil 07/05/2020 11:59

    IO lo adoro…sorriso da canaglia, occhi scrutatori, ricci impertinenti…è proprio l’attore teen italiano del momento.

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