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Altri tempi, Vittoria Puccini nella fiction di Rai1 sulle case chiuse prima della legge Merlin

LE FICTION CHE VEDREMO “La prostituzione non è mica un crimine, è un malcostume. La mia legge mirava solo a impedire la complicità dello Stato. La differenza tra le clandestine e le regolamentate è la stessa che passerebbe tra i ladri autorizzati a rubare e i ladri che come in tutto il mondo rubano di nascosto”. Con queste parole Lina Merlin rispondeva a Oriana Fallaci che che nel 1963 era andata a intervistarla per L’Europeo per parlare della legge (la Merlin, appunto) passata nel ’58, con cui in Italia venivano abolite le case di tolleranza.

Altri tempi è la fiction in onda in autunno su Rai1 e girata tutta a Torino, che ricostruisce l’ambiente delle case chiuse.

Il regista Marco Turco, che ha scritto la miniserie con Alessandro Sermoneta e Elena Bucaccio, vuole ricostruire, come suggerisce il titolo, un periodo storico, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale alla fine degli anni ’50, una storia-simbolo di quello che accadeva all’interno degli appartamenti dalle persiane accostate.

Per il ruolo da protagonista Turco ha voluto Vittoria Puccini, che veste i panni di Maddalena, una giovane donna orfana nella Ferrara degli anni Trenta che, dopo aver messo al mondo una bambina frutto del sopruso sessuale di un avvocato, è costretta a lavorare in una casa di tolleranza diventandone presto la più popolare.

Nel corso della storia diventa lei stessa una maitresse, titolare di una casa “modello” per condizioni di igiene e di trattamento delle ragazze. Al punto che, durante la battaglia parlamentare la Merlin, interpretata da Michela Cescon, lo va a visitare. L’incontro con la parlamentare socialista è per Maddalena un segnale di svolta e si dichiara a favore dell’abolizione delle case chiuse.

 

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