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‘L’amica Geniale” Intervista a Ludovica Nasti (Lila nella fiction): “Vi racconto la mia battaglia contro la leucemia!”

L’amica Geniale Intervista a Ludovica Nasti (Lila nella fiction): “Vi racconto la mia battaglia contro la leucemia!”

ludovica nasti

 

 

 

 

 

 

La giovane Ludovica Nasti, la dodicenne che presta il volto a Lila (una delle due bambine protagoniste della fiction “L’amica geniale”), “nasconde” nel suo passato unìesperienza non semplice, una lotta contro la leucemia durata 5 anni, dentro e fuori dagli ospedali.

Questa intervista per il portale “Oggi” ci fa conoscere meglio Ludovica, la sua forze e quella della sua famiglia, ma soprattutto come le coincidenze nella vita ti possono offrire opportunità che difficilmente capitano nella vita.

La Nasti è arrivata quasi per caso ai casting (sua madre l’ha portata senza particolari aspettative e la bimba ragazzina aveva avuto solo tre ore per prepararsi al suo primo ruolo in assoluto) e la reazione dei selezionatori fu incredibile, tra ottomila bambine il regista ha riconosciuto il lei chi avrebbe ipersonato Lila esclamando: “E’ lei!”.

Nessuno ai casting poteva credere che fosse la sua prima audizione e che Ludovica si trovasse per la prima volta di fronte alle telecamere.

“D: Conoscevate il libro della Ferrante in famiglia? Tu, Ludo, sapevi che stavi per fare il provino per una delle serie tv più importanti degli ultimi anni?”

“No, non sapevamo nulla! Forse anche per questo sono andata lì a cuor leggero, non ero preoccupata.”

“D: Dopo altri provini ti confermano che la parte è tua. Subito però c’è un altro problema da risolvere: la scuola. Cosa successe?”

“La mia dirigente scolastica non ci riceveva e non firmava il permesso per assentarmi due mesi da scuola, quindi mi avrebbero bocciato. Le riprese stavano per cominciare e così ho dovuto cambiare scuola al volo altrimenti dovevo rinunciare al film. Per fortuna abbiamo trovato una preside comprensiva che mi ha aiutato subito.”

“D: Tu sei Lila, una bambina forte, testarda, audace e a volte cattiva. Quanto vi assomigliate?”

“Un bel po’. Io mi sentivo lei sul set anche perché sono testarda. Mamma dice che sono determinata. Cattiva no, non credo.”

“D: Mamma dice anche che hai affrontato due mesi di riprese senza mai lamentarti della fatica.”

“È vero, mi piaceva troppo recitare. E poi stavo bene sul set: avevo la mia roulotte per riposarmi e dopo pranzo giocavo con gli altri bambini. Era faticoso perché mi alzavo alle sei, facevo colazione, poi avevo mezz’ora di trucco e parrucchiere. Lavoravo sino alle 17 poi rientravo in albergo e avevo due ore di lezione con un insegnante privato per non restare indietro col programma scolastico. Dopo facevo la doccia e andavo a cena con la mamma. Poi subito a letto. L’ultima scena l’ho girata con la febbre alta: mia madre insisteva perché rimanessi in hotel ma io non volevo che si fermasse tutto il set.”

“D: Oltre a divertirti, come dice tua madre, per te è stato un riscatto: ti sei ripresa quello che la vita ti aveva tolto. Per tanti anni non hai potuto avere un’esistenza “normale”. Ti va di raccontarlo?”

“Avevo quasi cinque anni quando mi sono ammalata di leucemia» (e qui gli occhi di Ludovica si riempiono di lacrime e quindi stoppiamo la risposta. Prosegue la mamma, ndr). «Ludovica dai 5 ai 10 anni ha vissuto dentro e fuori dagli ospedali. Abbiamo sofferto e avuto paura. Ma è stata proprio lei a darci coraggio: in ospedale era diventata la mascotte del reparto. La nostra forza è che non abbiamo mai perso la speranza, siamo rimasti uniti e abbiamo sempre detto a Ludo la verità anche se, come nel film La vita è bella, cercavamo di reinventare quanto stava accadendo con giochi, e piccole abitudini che le davano il sorriso. Mia figlia ha affrontato anche gli esami dolorosi come una guerriera. Per questo non abbiamo più paura di nulla. Siamo grati alla vita anche solo di aprire gli occhi ogni mattina, tutto il resto si risolverà. Ludovica, anche se è piccola, ha fatto sua questa filosofia.”

“D: Torniamo a te: qual è stata la parte difficile del lavoro di attrice?”

“Mi è venuto tutto facile: leggevo il copione e mi sentivo Lila. Al massimo ho ripetuto una scena cinque volte. Mi sono arrabbiata solo quando ho dovuto tagliare i capelli perché sono stata calva per tanto tempo e finalmente avevo i capelli lunghi. Quando la parrucchiera del set me li ha accorciati, sono scoppiata a piangere. Per due giorni non ho più parlato. E poi non sopportavo le unghie sporche di Lila: ogni sera le spazzolavo bene.”

“D: Difficile imparare il copione?”

“No, dopo i provini sapevo quasi tutto a memoria. Poi io ed Elisa (Elisa del Genio, la bambina che fa l’altra protagonista, Lenù, ndr), avevamo un coach che ci faceva provare la scena, ci insegnava dizione e il napoletano. Anche Saverio mi ha aiutato. Ripeteva: “Mostra le emozioni che senti quando diventi Lila”.”

“D: Il libro è ambientato nella Napoli degli Anni 50: andare a scuola era un lusso e per Lila e Lenù è stato determinante. Per te cosa rappresenta la scuola?”

“Io ho sempre sentito che è giusto studiare e mi piace, a parte musica e tecnologia. Girando il film, però, ho capito che devo sapere bene le lingue, così ora frequento anche una scuola di inglese. Dopo le medie farò il liceo linguistico.”

“D: Il film ha cambiato la tua vita?”

“In parte sì perché prima volevo fare la calciatrice o la ballerina di hip hop, ora so che voglio fare l’attrice.”

“D: La calciatrice?”

“Sì, adoro giocare a calcio. Ho iniziato nelle piazze del paese con gli amici e quando sono guarita, come promesso, mamma mi ha iscritto a un club. Ora gioco come attaccante nella squadra del Napoli Dream Team.”

“D: Il tuo giocatore preferito?”

“Tifo Napoli, mi piace Insigne. E anche Ronaldo e Neymar. Guardo tutte le partite con papà e gioco a Fifa. Nelle pause del film giocavo anche con Saverio Costanzo.”

“D: Il film sarà visto in 56 Paesi per ora ed è costato 30 milioni di euro, ci si aspetta un grande successo. La tua vita potrebbe cambiare molto, sei pronta?”

“Boh, non mi rendo conto. Qui a Pozzuoli mi conoscono tutti, al massimo mi fermano per una foto insieme e mi piace. L’unica volta che ho sentito le gambe tremare è stato sul red carpet a Venezia. Bellissimo.”

“D: Un’amica come Lenù ce l’hai? O ne vorresti una come Lila?”

“La mia amica del cuore è Vittoria ma poi ci sono anche Ela, Sara, Alessia e Viviana. Dopo il film, però, alcune non mi hanno più cercata. Un’amica come Lila mi piacerebbe perché mi darebbe forza”. Ludovica rimugina un po’. “Ma forse non ho bisogno di una Lila. Anch’io sono forte adesso.”

No sapevamo del passato della giovane protagonista e siamo rimaste colpite dalla forza d’animo di Ludovica e di sua madre.

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