Pechino Express, Naike Rivelli racconta i reali motivi dietro al suo ritiro…degli ormoni in subbuglio in Ecuador, suoi e degli altri concorrenti…e su Laura Forgia…

Naike Rivelli si racconta a “Vanity Fair”…

Il portale “Vanity Fair” ha intervistato Naike Rivelli che ha raccontato della sua esperienza a Pechino Express e dei reali motivi, non mandati in onda, che l’hanno costretta al ritiro…buona lettura:

“Perché ha abbandonato Pechino Express? Si parlava di mancamenti e giramenti di testa.”

“Ho avuto dei mancamenti per delle motivazioni molto serie, delle quali Pechino Express era al corrente. Per rispetto del mio contratto e della loro decisione, non posso espormi oltre quello che è stato mandato in onda. Sicuramente non sono andata via solo per dei mancamenti”.

“Qualcosa di grave?”

“Se Pechino Express mandasse in onda il confessionale dove ho spiegato tutto, il pubblico saprebbe la verità. Sono una donna abbastanza forte, ma è andata così. Dopotutto, è stata una bellissima esperienza”.

“Cosa porterà con sè?”

“Un sacco di persone meravigliose, qualche concorrente diPechino che è rimasto nel mio cuore e, soprattutto, Yari . Stiamo iniziando a fare tante cose belle insieme”.

“È vero che con Yari ha continuato il viaggio di Pechino per altre due settimane?”

“In realtà lo stiamo ancora continuando. Ieri, per il mio compleanno, mi ha portata all’Hilton e abbiamo passato una serata magica, per esempio. Viviamo ancora una vita molto gitana: passiamo da una casa all’altra, anche perché lui ha un sacco di amici musicisti. A Pechino abbiamo continuato con Pico e Andrea il nostro viaggio senza le telecamere e, posso dire, che fare l’autostop e dormire senza i cameramen è più facile”.

“Da quello che si è visto in tv, non avevate molte occasioni per stare insieme.”

“Abbiamo anche dormito insieme una notte, solo che Pechinonon può far vedere tutto. A un certo punto le telecamere ci lasciano da soli ed è lì che ci si racconta e ci si può lasciare andare, sia con i concorrenti che con le persone del luogo”.

“Lì per lì, non c’è rimasta male che Andrea abbia eliminato gli Illuminati?”

“Noi siamo partiti come Fratelli e la nostra decisione iniziale era che lui scegliesse chi eliminare all’occorrenza, perché io patisco troppo e non amo le gare. Poi, lui ha avuto una simpatia per Laura e, facendogli io da mamma, abbiamo lasciato spazio ai giovani. Non potevamo certo metterci in competizione con le Patatine, pardon, le Professoresse”.

“Eppure lei e Yari vi siete separati nel gioco per la decisione di Andrea.”

“Abbiamo valutato quant’era importante la nostra storia al di là del gioco. Andrea e Laura si sono scoperti lì e avevano tutto Pechino per conoscersi. Sapevo che Yari mi avrebbe aspettata, perché era lì per fare il gioco vero ed esplorare per conto suo. Io ero sicura di lui, mentre Andrea non sapeva certo che non avrebbe ritrovato Laura a Roma. Non pensavo di soffrirne così tanto, però”.

“Quindi Andrea non ha trovato l’amore come è successo a lei?”

“Per me sicuramente, per Andrea non posso parlare. È stato un po’ un flirt con Laura. Col senno di poi, eliminavamo le Patatine”.

“Immagino che non tiferà certo per le Professoresse.”

“Certo che tifo per loro: spero che Eleonora arrivi fino alla fine. Così come per le Persiane e gli Antipodi. Però penso che i più spietati siano gli Espatriati: forse ce la faranno loro. Non mi hanno dato niente e non ho sentito in loro un’energia vera”.

“Perché tanta antipatia intorno alle Persiane, invece?”

“Io non le vedo come antipatiche. Loro giocano, sono una mamma molto presente e una figlia ingenua e dolcissima. In due donne sole, hanno fatto un percorso bellissimo e non hanno mai ceduto. Erano divertenti e avevano tanta energia positiva: loro sono cambiate, si sono illuminate dopo Pechino. Poi in tv si vede solo Giulia che dice “che pizza, che palle”: è un peccato che Pechino non abbia tirato fuori la vera lei”.

“Sulle altre coppie in gara, invece?”

“Mi porto dietro Giulia, gli Antipodi, Eleonora, Tommasini e la Barale. E basta. Il resto sono solo cazzate”.

Se fosse rimasta sarebbe arrivata a Rio?”

“Non penso, perché non avevamo la determinazione delle Professoresse e la spietatezza degli Espatriati. La motivazione per cui ho lasciato Pechino è stata la più importante della mia vita: non m’interessava più della gara”.

“Ieri, al Tg2, ha parlato di ormoni in subbuglio.”

“Da morire. Non dico che tutti abbiano consumato, anche se ho sentito che in Brasile sono successe un sacco di cose strane e sono scoppiate scintille. Però noi non c’eravamo più e non lo sapremo mai. Allo stato brado, però, è anche normale: l’emotività diventa essenziale”.

Cosa ne pensate delle sue dichiarazioni?

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