Andrea Damante e Giulia De Lellis dal Tevere in poi…quando un uomo ti ama con quegli occhi ti ha già scelta!

Quando un uomo ti ama con gli occhi…

a cura del bilocale Damellis del Vicolo

Avevamo concluso il precedente articolo parlando di destino (se ve lo siete perso potete leggerlo QUI), convinte che il percorso di Andrea e Giulia stesse tutto in questa frase: “tutto ciò che ci è destinato trova sempre il modo di raggiungerci“. A giudicare dalle parole usate da Andrea alla scelta, a quanto pare, non avevamo sbagliato…

Avevamo spiegato il perché, con sottotitoli inutili data la potenza di quello che poteva essere colto anche solo guardandoli, Andrea avrebbe scelto Giulia ed il perché Giulia è sempre stata l’unica scelta di Andrea, per Andrea e per tutte le persone coinvolte.

Prima di parlare di nuovo di destino e di come si e concluso degnamente questo percorso (non altrettanto degno è stato il tempo dedicato alle scelte di Oscar e Andrea, un applauso di incoraggiamento anche a questo giro per la redazione DOH ), urge una premessa, fastidiosa da fare quanto necessaria:

Il trono di Andrea Damante è finito il 23 Febbraio, data della prima uscita con Giulia De Lellis.

È stato uno di quei troni che può tranquillamente essere classificato nella categoria: “a senso unico“.
I troni a senso unico sono da sempre graditi alla redazione come il postino che bussa per consegnare una multa. Questo genere di situazione, quella dove si nega all’editore di vedere i dati auditel del giorno delle sedie rosse e dei petali, è sempre l’ultima cosa che nel sottoscala la Mennoia e soci si augurano di dover gestire. A maggior ragione in un’annata fallimentare per il trono dei pischelli, come quella che si è appena conclusa.

Il trono di Andrea, non ci fosse stato un format da seguire e punti di share da presentare per gettare un po’ di fumo sull’annata flop, sarebbe finito molto prima, senza una reale “antagonista” (come è stato fino a metà del suo percorso con Giulia) e senza sedie rosse.
Ma il format esiste e tutti, più o meno pacificamente, ci devono fare i conti.
Evitare la recita delle “sedotte ed abbandonate“ da parte delle ex pretendenti del Damante sarebbe stato un gesto di coerenza e buon gusto, considerando che per tre mesi tutte hanno passivamente ammesso ed accettato che la scelta di Andrea era Giulia e che lo era sempre stata, alla luce di come lui è quando c’é lei. Ma i detti sulla volpe e sull’uva sono ormai fin troppo abusati…
Andrea Damante è stato un’ottima persona da riscoprire attraverso gli occhi di Giulia, così lontano da quell’Andrea che si era presentato il 10 Febbraio come il classico figlio di papà arrogante e inaffidabile. Forse la sua unica colpa, cosa più difficile da notare per chi ha seguito il trono in modo meno attento, è stata quella di essere stato fin troppo onesto del suo essere “disonesto”(dote comune a tutti i tronisti): bravo quanto basta a recitare la parte di quello coinvolto tra scenari da Hollywood, cascate artificiali, tramonti da cartolina e mari in burrasca, ma non abbastanza per far sembrare, anche solo lontanamente, sè stesso uguale alla persona che viveva con Giulia.
Le bugie diventano illusioni solo quando qualcuno ci crede. E che ad Andrea potesse balenare nella testa l’idea di scegliere una donna che non fosse Giulia non c’ha creduto davvero nessuno.

Andrea ha scelto Giulia il 23 Febbraio, Ed ha continuato a sceglierla ogni giorno che da quella data è seguito. L’ha scelta con imbarazzo, quando dopo la prima esterna rosso in viso è riuscito solo a sospirare il suo nome, Giulia, come un adolescente alla prima cotta. L’ha scelta nel rispetto, quello che gli ha saputo suscitare una ragazza che si è presentata in esterna con il maglione rosa della nonna, sicura di avere molto più di due gambe da mostrargli. Andrea ha scelto Giulia con gli occhi, quelli con i quali la guardava steso su un plaid giallo al Tevere.

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Le parole sono facili da dire, e con esse è facile mentire. Impossibile è farlo con gli occhi. Ed in fondo, per chi vuol vedere, riavvolgendo il nastro e riguardando quell’esterna non sarà difficile capire perché la gente condivide la frase

“voglio qualcuno che mi guardi come Andrea Damante guarda Giulia De Lellis”.

Andrea ha scelto Giulia con le mani, quelle che sono sempre andate alla ricerca di qualcosa di Giulia da toccare. Quelle che ha sempre usato per avvicinarla anche quando si allontanava. Andrea ha scelto Giulia nella sua assenza, quella che lo ha fatto stare dieci giorni attaccato alle parole di una lettera conservata nei jeans.

Andrea ha scelto Giulia con le paranoie e le paure di chi aveva trovato ciò che cercava senza essere sicuro di potergli chiedere ciò che voleva: condividere tutto. Andrea ha scelto Giulia di pancia, rischiando, spaventato dall’idea di chiedere troppo ad una ragazza di soli vent’anni conosciuta in un contesto dove se la cava meglio chi non si prende sul serio. Andrea ha scelto Giulia con la testa, a quel punto sicuro e sereno dopo essere stato, di nuovo, travolto e stupìto dalla ragazzetta che gli ha messo in mano un grosso pezzo del suo cuore. E con quel pezzo di cuore gli ha detto: “sceglimi perché puoi chiedermi tutto”.
Giulia ha regalato ad Andrea la possibilità di vedere sè stesso con gli occhi della persona che si stava innamorando di lui. Gli occhi di quella persona che lo ha conosciuto, rispettato, tutelato e che ha maturato di lui una stima profonda come uomo e come persona. La stessa stima che c’è nel sorriso di lui mentre lei parla di se stessa definendosi e lasciandosi definire orgogliosa, impunita, indipendente. Giulia per Andrea è sicura, eclettica, imprevedibile, la testa dura che se le chiedi di avvicinarsi non lo fa, ma che è la prima a chiederti un abbraccio se ti allontani troppo. Giulia è sempre stata, per Andrea, persona a cui chiedere di più. Più di un “mi piaci”, più di un “mi sto legando”, più di un “voglio conoscerti”.
Il finale sotto i petali chiude il cammino di un ragazzo arrivato con buoni propositi forse, ma con poche speranze, sicuro che una scelta fosse solo una scelta. È stato il #tranqui che si è agitato, il superficiale che ha calato la maschera, nascondendo le lacrime solo dietro ai capelli. É stato un giocatore di poker, uno scommettitore pesante come lui stesso si è definito, che si è seduto al tavolo di gioco convinto che la fortuna un uomo se la debba creare da solo. Invece si è trovato in mano la carta fortunata, quella della sua regina di cuori: Giulietta. E sulla mano fortunata, che non si era creato ma che gli era capitata, Andrea ha puntato tutto.
Andrea non ha scelto Giulia il 20 Maggio. Andrea le ha chiesto, sospirando di nuovo, di essere la sua fidanzata, la persona con cui condividere un pezzo (si spera il più lungo possibile) di vita.
E Giulia si è fatta scegliere per essere la sua complice nella vita, prendendo e dando, imparando da lui ad abbassare la testa mentre a lui insegnava che delle persone si prende il brutto prima del bello, senza fingere di non vedere i difetti. Giulia si è fatta scegliere con il suo orgoglio, quello di una donna che non ha avuto bisogno di svendere con parole vuote per quel contesto il suo sentimento, con il sorriso sempre sul viso, con le lacrime risparmiate, con il suo essere sè stessa sempre, con il rispetto che ha sempre avuto verso Andrea, gli altri, verso sè stessa e verso la sua famiglia. E per questo è stata capita e guardata con adorazione non solo da Andrea, ma anche dalla persona più importante della sua vita: la mamma. Una mamma che ha gioito, si è commossa ed ha sorriso per la felicità del figlio. Un figlio che ha trovato una persona “a cui tiene tanto” e per cui “è andato lungo”.
Andrea ha scelto Giulia il 20 Maggio con il cuore, semplicemente perché era innamorato di lei. E se anche non lo ha detto ad alta voce in quello studio, riavvolgendo il nastro ci si può accorgere che quegli occhi con cui Andrea ha guardato Giulia al Tevere non se ne sono mai andati e sono sempre stati solo gli occhi con cui Andrea Damante guardava Giulia De Lellis. Gli stessi con cui la guarda anche oggi…

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