Raoul Bova parla con commozione a Maurizio Costanzo dei suoi figli, del “tradimento” all’ex moglie e di come è nata la sua storia con Rocio Moralez

Raoul Bova ospite del programma l’Intervista, ha rivissuto i momenti salienti della sua vita, commuovendosi ripetutamente.

Il primo argomento trattato è stata la nascita della piccola Luna, l’attore dice di esser stato stregato dalla bimba, poi però sottolinea che anche gli altri due figli Alessandro di 17 anni e Francesco di 15 anni, avuti dal precedente matrimonio sono importanti per lui. Luna rappresenta un po’ una rinascita, l’arcobaleno dopo un periodo buio. Ha parlato delle difficoltà che si incontrano, quando una persona dopo un divorzio, vuole crearsi una nuova famiglia. I suoi figli hanno una magia particolare, Alessandro possiede un animo profondo, è riflessivo, Francesco invece è un ragazzo allegro che trasmette gioia. Ogni qualvolta Raoul Bova vive qualche problema, gli basta guardare Francesco per risollevarsi il morale.

Nel periodo in cui è iniziata la relazione con Rocio, non usciva di casa perché i fotografi erano sempre pronti ad intromettersi nella loro privacy.

Nel momento in cui si è parlato di Rocio, ci ha tenuto a sottolineare che non è solo una bella ragazza ma è una persona intelligente, ed è l’aspetto interiore che lo ha colpito. L’ha conosciuta mentre giravano il film Immaturi e qui ha precisato che non è affatto vero che lui ha lasciato la sua ex moglie per lei:

“La cosa che mi dà più fastidio è che si è pensato che ero il classico uomo che lasciava la moglie per una donna più bella e giovane. Non è così. In quel momento, era la donna che sentivo più vicina a me. Avevo di fronte una ragazza, non un sedere. È una bella persona.”

Maurizio Costanzo ha svelato un aspetto forse poco conosciuto di Raoul Bova, ossia la depressione

“Mi ricordo che da piccolo avevo difficoltà a parlare. Avevo poca stima di me stesso. L’unico momento in cui ero tranquillo era quando mi trovavo in acqua, lì ero da solo. Ci sono dei momenti in cui entri in crisi perché non capisci chi sei rispetto al mondo. Adesso ho 45 anni. Sono cresciuto, pur essendo passato da mesi di grossa sofferenza. Il mio rapporto con la solitudine è fondamentale. Sto bene con chi la rispetta. A volte, sto di fronte al male e mi viene da piangere. Se sono in compagnia, non riesco a vivermi il momento.”

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