Intervista a Michele Bravi, a distanza di mesi torna a parlare della sera che ha cambiato la sua esistenza per sempre: “Dico solo che sono state fatte intendere tante cose sbagliate.” Cosa pensate delle sue dichiarazioni?

Intervista a Michele Bravi, a distanza di mesi torna a parlare della sera che ha cambiato la sua esistenza per sempre: “Dico solo che sono state fatte intendere tante cose sbagliate.” Cosa pensate delle sue dichiarazioni?

Michele bravi

La vita di Michele Bravi è cambiata lo scorso 22 Novembre, in seguito all’incidente che ha avuto come conseguenza la morte di una donna.

Da quel giorno il cantante si è chiuso in un profondo silenzio, non voleva comunicare con nessuno.

Spinto dall’affetto dei suoi cari, sta cercando da poco tempo di riprendere in mano la sua vita, recentemente ha rilasciato un’intervista al ‘Corriere.it’ in cui ha dichiarato:

“Il rispetto per questa tragedia mi ha portato al silenzio. Tornare a parlare è strano: questa non è solo la mia storia. Non so. Sono sempre stato uno che parlava molto, il silenzio mi spaventava. Ho iniziato a scrivere canzoni proprio perché mi faceva così paura e preferivo riempirlo con le melodie che avevo in testa. Eppure sono stato mesi senza dire una parola. E’ cambiato tutto perché è cambiato il mio modo di vedere le cose. Prima quello che mi capitava si divideva in modo binario: bene o male, bianco o nero, giusto o sbagliato. Ora è tutto diverso. Credo lo capisca chi ha vissuto una tragedia: le cose non le cataloghi, le accetti. Smetti di semplificare la realtà in due poli e vedi un mondo molto più complesso. Anche trovare un significato non ha più significato. Solo, impari a convivere con il male. È come se avessi qualcosa davanti gli occhi per cui non vedi più le cose come prima. Anzi, quasi non mi ricordo più come era prima. È un altro mondo, un altro sistema di affrontare quello che succede. È un nuovo vocabolario a cui mi sto abituando ma che ancora non so articolare bene. Ora anche il silenzio per me ha un altro suono (…) I brutti momenti ci sono sempre, è una convivenza che devi imparare e io devo ancora assorbire molto. Spero di farcela. Oggi non so come sto. Ho imparato ad affrontare le cose giorno per giorno. Per me già pensare a domani è un tempo lunghissimo.”

Il 22 Novembre aveva appena finito di fare le prove dei concerti, che avrebbe dovuto fare…

“Una persona mi ha detto che cercare un significato al dolore è una forma pigra di sofferenza. E’ così. Non mi sono nemmeno mai chiesto perché è successo a me. È una visione troppo ego-riferita. Solo, impari a convivere con il male. È come se avessi qualcosa davanti gli occhi per cui non vedi più le cose come prima. Anzi, quasi non mi ricordo più come era prima. È un altro mondo, un altro sistema di affrontare quello che succede. È un nuovo vocabolario a cui mi sto abituando ma che ancora non so articolare bene. Ora anche il silenzio per me ha un altro suono.”

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In relazione alla sera dell’incidente ha raccontato che:

“Non vorrei parlarne, non voglio rendere questa tragedia un momento di opinione pubblica. Dico solo che sono state fatte intendere tante cose sbagliate. La tragedia non è certo un titolo sensazionalistico e molto di quello che si è scritto è stato già smentito. Il male rischiava di essere una macchia d’olio, ma ho avuto la fortuna di avere tante persone che mi hanno stretto forte la mano.”

Per fortuna non è stato lasciato solo, anzi ha scoperto tanti affetti che non sapeva di avere.

Durante l’intervista si è messo a piangere, soprattutto quando ha parlato di coloro che gli vogliono bene.

“Quando dico che sono stato in silenzio è perché veramente non riuscivo…non parlavo ma nemmeno sentivo più gli altri. Ero in un posto che non so descrivere e che spero di non rivedere più. Queste persone mi hanno fatto alzare dal letto, mi hanno portato da mangiare, fatto uscire di casa. Sono tornato un bambino e loro mi hanno rieducato a vivere.”

Ha incitato a non aver timore di farsi aiutare da un psicoterapeuta:

“Senza quella, non sarei qua e se c’è un messaggio che posso dare è questo: non temere di farsi aiutare. Io ho avuto tanta luce attorno che mi ha spinto a mettere questo primo tassello per tornare al reale.”

Alla domanda se sente i familiari della vittima:

“Preferirei non condividere questo, non per mancanza di fiducia, ma proprio perché questo è un mio modo per ritornare alla realtà, non per riaprire una ferita. E mi fa male possa succedere nel tentativo di ritrovare la mia voce: sto facendo attenzione per non rendere questo dolore circolare. Anche il mio condividere è cambiato: c’è una fetta di privato che è giusto rimanga tale. Una tragedia non può essere affrontata nei contesti sbagliati. Questa è la prima volta che torno a mettere la faccia in prima persona.”

Sul suo ritorno alla musica:

“E’ ancora come se non lo avessi fatto. Tutto ha un peso diverso: anche come percepisco la mia voce è diverso. Da quando ho indossato quelle cuffie la musica è tornata con me. Quella stessa persona mi ha regalato un pianoforte. Ma dire che ho ritrovato la mia voce è prematuro. Ho tanta voglia di ricostruire la realtà, quello sì.”

“Anche uscire di casa ha un peso diverso: le persone care ormai sono la mia casa. Non so se le cose torneranno mai come prima, in questo senso. Però mi mancano le persone, tantissimo. Mi manca la gente. La voglia di incontrarla è ancora tanta. Sto muovendo i primi passi.”

L’artista non è ancora tornato alla guida…

“Fa parte di un percorso medico e quel momento non è ancora arrivato.”

Cosa pensate delle sue dichiarazioni?

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Commenta anche tu questa discussione...

  1. Aleda 89il 26/05/2019 21:04

    Mi dispiace per lui,ma è per questo che si deve fare atenzione quando si guida perchè una vita se ne va e un altra rimane segnata per sempre.

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