Colazione, Almanacco e tante chiacchiere di Carnevale di zia_michela

Buongiorno belle bimbe KISS

ed ecco a voi, dopo un periodo di sconnessione il vostro caro almanacco! ITALIA ITALIA

Ho capito di essere dipendente dal Vicolo, quest’ultime settimane con la linea Internet che scarseggiava sono state davvero strane, mi sentivo fuori dal mondo ed isolata. NGUEE NGUEE

E dopo che ormai stanca del guasto ho fatto personalmente una telefonata di fuoco alla compagnia telefonica in questione, come una magia, qualche ora dopo il problema era stato risolto. NOTME

Coincidenze? THINKING

Oggi è martedì 28 Febbraio, l’ultimo giorno di questo breve mese e anche ultimo giorno di Carnevale. (iuppi) (iuppi)

Il proverbio, in tema, dice ‘’A Carnevale ogni scherzo vale’’.

Ecco gli avvenimenti principali della giornata:

Nel 1900 venne fondato il partito Laburista, un nuovo progetto politico legato alla rivoluzione industriale.

Nel 1940 i ricercatori Ruben e Kamen scoprirono il carbonio.

Per la ricetta del giorno non potevo non indicarvi le chiacchiere. :P

Questa ricetta è quella di mia nonna, ed è la migliore in assoluto: non contiene conservanti, coloranti o aromi artificiali quanto dannosi. AVISO

Nelle pasticcerie solitamente, le chiacchiere prendono un gusto particolare perché gli viene aggiunta un po’ d’anice DOH , ma la cosa curiosa è che nelle ricette originali questo ingrediente non è assolutamente incluso! EMOO

Tra l’altro la mia sete di curiosità mi ha permesso di scoprire che nel Nord Italia, in particolare nella zona di Brescia questo dolce si chiama ‘’lattuga’’ per via della sua forma, che assomiglia a quella della verdura appunto. HAHA

Quindi, chi vuole una lattuga? HAHA HAHA

Ingredienti:

400 g farina 00

150 g zucchero a velo

2 limoni piccoli (o 1 grande) scorza e succo

1 pizzico lievito

2 cucchiai olio d’oliva

2 cucchiai grappa

3 uova

Abbondante olio per friggere e zucchero a velo per decorare

Procedimento:

Disponete sulla tavola la farina a fontana, lo zucchero (rigorosamente a velo perché rende l’impasto più friabile) ai lati della fontana con il lievito setacciato, al centro mettete gli ingredienti liquidi: uova, grappa, olio e succo di limone, ed infine aggiungete la scorza del limone.

Impastate energeticamente con le mani fino a quando non avrete ottenuto una frolla liscia e omogenea.

Allora, avvolgetela nella pellicola da cucina e lasciatela riposare in frigo per 30 minuti circa.

Trascorso il tempo indicato, stendete la pasta col mattarello e con una rotellina da cucina dalla lama a zig zag tagliate le forme che più vi piacciono.

Io alcune strisce le arrotolo come se fossero stelle filanti, sono molto carine.

Poi prendete una pentola e riempitela con abbondate olio, quando questo sarà bollente, immergete le vostre chiacchiere e lasciatele dorare per bene. Ricordate di girarle nell’olio da entrambi i lati.

Preparate un vassoio con della carte assorbente e poggiate lì le chiacchiere e solo quando saranno fredde, trasferitele nel vassoio da portata e copritele con lo zucchero a velo.

Buon appetito! KISS

E dopo una scorpacciata di chiacchiere, ecco che ne arrivano delle altre, stavolta però nel vero senso della parola…solo per voi, le mille chiacchiere! LOVE

chiacchiere

Le ho preparate con tanto amore, e tante parole ovviamente: la famosa voglia di friggere ha prevalso su tutto, e così durante una serata di pioggia e di solitudine (di solito mi piace approfittare dell’assenza della family per fargli una sorpresina ;) ) ho preparato questi tipici dolci carnevaleschi.

Ieri sera mi ha fatto riflettere una frase di mia sorella, la solita ingrata HAHA , che appena ha visto il vassoio colmo di chiacchiere sul tavolo mi ha detto:

-Non bastavano le tue chiacchiere infinite? THINKING

Mi son fatta tante risate, ma in fondo è proprio vero: come si dice da me, ”soe una zarrona” (sono una chiacchierona)! BLABLA

Parlare mi è sempre piaciuto: fin da piccola quando ancora non sapevo pronunciare bene le parole, i miei familiari raccontano che correvo da una parte all’altra della stanza pronunciando mille termini, talvolta incomprensibili ma pur sempre validi per capire che stavo facendo un discorso serio. NOTME

Poi, sarà complice il fatto che sono cresciuta fra gli adulti (perché nella famiglia di mamma ero la prima nipote e non avevo cugini mentre in quella di babbo il contrario, perché io e mia sorella siamo le nipoti più piccole e le nostre cugine quando noi eravamo bambine erano più che adolescenti), fatto sta che ad ogni festa io ero ( e sono tuttora HAHA ) la mascotte della famiglia perché parlavo e raccontavo mille storie. THESUN Mi dicono che ho un modo di raccontare le cose molto particolare, perché sembra che i miei interlocutori vivano le mie stesse emozioni. :O Io racconto e basta, non sono magica e tutto ciò mi viene molto spontaneo. LOVE

Anche a scuola ero chiacchierona tant’è che alle elementari la mia maestra disse a mia mamma, durante i temuti colloqui, che io non facevo che parlare con chiunque mi mettessero affianco, insomma mi distraevo e non seguivo bene le lezioni di matematica. FACEPALM

Ricordo che io aspettavo mamma con ansia perché mi aveva promesso che mi avrebbe portato un premio se tutto fosse andato bene ed io ero sicura di vederla tornare con un regalino. BODANCE

Ma appena mamma rientrò a casa la sua faccia adirata mi sorprese e non vi dico che dolore fu sentirla sgridarmi… NGUEE NGUEE NGUEE

E poco dopo le dissi:

-Vabbè mà, io non parlo più! Nè a scuola e né a casa, divento muta! :x

Lei mi sorrise e mi disse:- Michè ma cosa vuoi fare, è impossibile per te restare in silenzio! HAHA

Per non parlare quando numerose mamme si lamentarono del fatto che ogni volta che i loro figli si sedevano vicino a me, non seguivano il dettato d’italiano e poi piangevano perché prendevano un brutto voto. CONSOLR

Io invece riuscivo a fare entrambe le cose, chiacchieravo e nel frattempo scrivevo senza tralasciare una parola così come la mia amica del cuore (che ancora oggi è una delle mie migliori amiche e con la quale ho condiviso le scuole elementari, medie e superiori). LOVE

Il fatto di essere chiacchierona me lo portai pure alle medie, tanto che molto spesso i professori mi facevano sedere vicino a chi era sempre zitto, con l’intento di fargli abbandonare la timidezza. NOTME Per me non c’erano problemi, parlavo con tutti, maschi e femmine senza mai trovarmi a disagio.

Anzi quando occupai il banco vicino a quello di un mio compagno troppo silenzioso, che oltre che sorridere alle mie chiacchiere non faceva altro, mi arrabbiai e gli dissi:

-E svegliati un po’! BUD

Alle superiori ero l’unica che parlava con i professori senza imbarazzo, per questo fui eletta rappresentante di classe e ogni volta che qualche mio compagno aveva un problema con qualche insegnante io facevo da mediatrice e spiegavo al professore quale fosse il problema. NOTME

Questa non è soltanto dimostrazione di essere chiacchieroni, piuttosto è una questione di carattere.

Parlare per raccontare è semplice, parlare per dare aria alla bocca lo è ancora di più mentre parlare per difendere o spiegare è difficile, specialmente lo è essere convincenti. POPCORNS

A me fin ora è sempre venuto molto naturale e spontaneo, infatti ricordo che una mia cara professoressa mi aveva detto che io avrei potuto fare la presentatrice delle televendite tanto ero persuasiva con le parole. BODANCE

Un po’ come gli antichi greci, avevo pensato, che avevano fatto della chiacchiera un’arte, quella dell’oratoria. ;)

Inoltre come sapete, non so mordermi la lingua, né l’ho mai saputo fare…proprio ieri mio papà ha ricordato un aneddoto per il quale in casa abbiamo riso come matti, e ve lo voglio raccontare. ITALIA

A quanto pare avrò avuto circa sei anni, ed eravamo in un supermercato. A un certo punto mia sorellina si era seduta per terra e giocava con delle scatolette di tonno ( aveva due anni ) e una commessa passando la rimproverò:

-Ma insomma alzati da terra che io devo passare, stai pulendo il pavimento?

Io sbuccai da dietro uno scaffale e le risposi:

-E certo, quello che non pulite voi… :P

La signora sbiancò e poi chiese a mio padre se io ero sua figlia… HAHA

Bisogna parlare, guai a chi si tiene dentro i propri pensieri! AVISO Naturalmente, sempre con educazione (anche se su questo ci devo ancora lavorare perché se qualcuno offende o ferisce qualcuno a me caro, io non ci vedo più GRR ) e rispetto però esprimere la propria opinione è la cosa più bella del mondo perché vuol dire essere liberi. LOVE LOVE

Non bisogna mai vergognarsi di dire ciò che si pensa davanti agli altri, le parole sono l’unica ‘’arma’’ utile e noi dobbiamo saperle usare. THESUN

Ma allo stesso modo è fantastico ascoltare anche le opinioni degli altri, anzi è proprio da quelle che dobbiamo trarre insegnamento… KISS

A volte, è vero, ci troviamo in disaccordo ma rispettare il pensiero altrui è un dovere se vogliamo a nostra volta essere ascoltati. Rispettare non vuol dire condividere, ma può voler dire riflettere su ciò che qualcun altro ci dice. THESUN

Io ho una forte necessità sia di parlare che di ascoltare, e forse sono le uniche due cose che faccio davvero con costanza e piacere. LOVE

Parlo tanto, a volte troppo, e con tutti, cercando sempre che le mie parole siano come dei ponti che uniscono e aiutino la condivisione della quotidianità.

In tanti si confidano con me e mi chiedono consigli, che io dispenso sempre senza aver timore di essere troppo schietta. (flower)

Addirittura, ora vi svelo un segreto, le mie riflessioni le metto anche per iscritto, circa ogni settimana, in delle lettere destinate a mia sorella che scrivo a mano dove racconto la mia quotidianità. (rofl) Come mi dicono i miei genitori, anche voi penserete che è una cosa inutile visto che io vivo con mia sorella e soprattutto le cose che scrivo lei già le sa perché gliele racconto. HAHA In realtà questa tradizione la porto avanti da quattro anni e con uno scopo ben preciso: un domani, i miei figli e le generazioni future leggeranno ciò che combinava la cara zia Michela e resterà sempre una mia impronta nel futuro. LOVE

Le lettere, infatti vengono tutte conservate nel cosiddetto ‘’epistolario’’ e chissà che in futuro non vengano anche pubblicate, proprio come facevano i grandi autori latini. ;)

La cosa sconvolgente è però che io scrivo e scrivo lettere lunghe anche 20 pagine, ma quella streghetta di mia sorella legge e mai risponde perché dice di non aver tempo da perdere…come se io ce l’avessi invece! BUD BUD

Anche condividere questo piccolo spazio con voi equivale a parlare, e mi fa tanto piacere che tanti mi leggano anche se io non ho la pretesa di insegnare nulla a nessuno ma adoro condividere un po’di me. LOVE

Ora però tocca a voi chiacchierare, anche perché io oggi devo scappare all’università per la prima lezione del secondo semestre! POPCRN

Avanti tutta! BODANCE

Alla prossima! KISS

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