25 novembre: giornata mondiale contro la violenza alle donne

Quante giornate mondiali! di tutti i tipi ormai ce ne sono! questa però ha un valore particolare…perchè è una protesta, un grido di dolore, di indignazione . Non mi interessano gli altri paesi , primo perchè i dati sono troppo  discordanti e non recentissimi, poi perchè a me importa la nostra Italia…il Bel Paese—e non VOGLIO PARLARE DI TUTTI GLI EPISODI DI VIOLENZA E DISCRIMINAZIONE DI  VARIO TIPO,  a cui sono sottoposte le donne di continuo, anche nel modernissimo 2021…perchè sono troppi e troppo diversificati !  vi giuro, non saprei da dove cominciare —–no, voglio soffermarmi sulla espressione più estremizzata  della violenza…il femminicidio!

Ebbene, abbiamo 133 donne ammazzate nel 2018—111 nel 2019—112 nel 2020—quest’anno a tutto l’8 novembre, siamo già a quota 104…quindi , tenendo questo ritmo, arriveremmo a 121 /122…perciò peggio dei due anni precedenti —dunque,  qui in Italia, il paese della Santa Sede, super-cattolico, dove la famiglia ha un ruolo fondamentale,  dove ci si ritrova a Natale tutti più buoni, e con ridenti tavolate di tutti i parenti più o meno stretti … dunque dicevo, da noi si uccide  UNA DONNA OGNI TRE GIORNI!!!!  e per femminicidio, non si intende morte in incidenti o rapine o altro…  ecc. ecc…. ma “fatte fuori” solo in quanto donne 

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però adesso non badate oltre a questi aridi ( anche se drammatici) numeri…io voglio fare un discorso diverso, essendo io maschio : io tutti gli anni mi chiedo: ma cosa passa per la testa di un uomo , nell’uccidere la partner ( e a volte anche i figli)...COSA CI GUADAGNA L’UOMO? o viene catturato subito o quasi, o si costituisce, o si ammazza, o fa finta di tentare di uccidersi …ma nel 98 % dei casi, la sua vita è finita! o al cimitero, o in galera, o in una struttura  di  igiene mentale

ALLORA PERCHE’ ????  è forse il senso di possesso? falso orgoglio maschile ferito? gelosia a livelli paranoici? forse il detto: “se non posso più averti io, non ti avrà nessun altro”…e altre cacchiate di questo genere ? —–oppure è ancora , pur nell’era tecnologica, l’antico retaggio dell’uomo che va via a far  la guerra e la donna che deve stare a casa ad accudire figli e focolare?

Credetemi, non lo so…posso solo VERGOGNARMI di essere di sesso maschile, quando leggo di certi femminicidi o violenze o stupri .

Vi confesso che sono arrivato ad una nuova conclusione : l’uomo spesso ammazza la donna PER PAURA! vigliaccamente sfrutta la superiore forza fisica ( dovuta solo alla natura diversa, niente altro ) , perchè la donna del 21mo secolo gli fa paura !  Sta sfuggendo al suo controllo di ( presunto) maschio -alfa , si separa, non ha più bisogno di lui, se la cava benissimo anche da sola…anzi, forse meglio da sola!

E allora il ( presunto) maschio-alfa rimane col cuxo per terra , si sente improvvisamente sminuito, inutile, debole,  sente di non avere più lui i pantaloni  …e  allora scatta il meccanismo perverso…lei , che è SOLTANTO una donna,  non puo’ farmi questo affronto…a me!!!  ”  ma è solo l’alibi esterno…in realtà , l’asse portante è la paura! il rendersi conto di non sapersela cavare senza la donna, di non essere più nè comandante nè necessario . 

di questa sciagura  che sembra non avere una fine...CHE NE PENSATE VOI DONNE DEI POSSIBILI MOTIVI??? 

By Nerio

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  1. lun44il 25/11/2021 08:21

    E come ogni anno siamo qui grazie nerio ma purtroppo ogni anno sembra sempre peggio FACEPALM

  2. Umbertoil 25/11/2021 09:51

    solidarietà a tutte le donne bisogna 

  3. Hanna87il 25/11/2021 10:40

    Io non lo so cosa scatta nella testa Non è concepibile che ci si prenda il diritto di decidere di porre fine ad una vita spesso in modi atroci, per punire noi donne che semplicemente decidiamo di esercitare quella libertà che è propria delle persone in un paese democratico come il nostro. Se ci penso forse è la libertà la cosa che fa più paura, perché se sei libero appartieni solo a te stesso e a nessun altro ed è questo che molti non accettano. Per cui per rispondere alla tua domanda si è la paura, paura di essere liberi, e se loro non ci riescono non accettano che qualcun altro possa farlo e lasciarli lì, indietro, dove, alcuni, meritano di stare.

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