‘Gossip’ Stefano De Martino fa il suo bilancio del 2020: come sono oggi i rapporti con l’ex moglie Belen Rodriguez? Ha una nuova compagna? Lo vedremo a Sanremo?

‘Gossip’ Stefano De Martino fa il suo bilancio del 2020: come sono oggi i rapporti con l’ex moglie Belen Rodriguez? Ha una nuova compagna? Lo vedremo a Sanremo?

Stefano De Martino è stato uno dei personaggi più discussi del 2020. Ovviamente a tenere banco è stato il matrimonio ritrovato ma poi perso di nuovo con Belen Rodriguez, poi alcune presunte storie e infine le varie partecipazioni in tv molto gradite ai suoi fan. Ad oggi che bilancio si sente di fare dell’anno passato? Ecco cosa ha raccontato al settimanale ‘Chi’:

Domanda. Togliamoci subito il dente. Anche perché proprio in questi giorni, tempo di bilanci, fra le coppie che si sono lasciate nel 2020 ci siete lei e Belen. Anzi, voi avete proprio aperto le danze.

Risposta. «Ho fatto una riflessionc: ogni volta che si parla di una separazione ci rendiamo conto che é un evento sempre piú ordinario. che sembra straordinario solo quando accade a due persone esposte, ma la cosa straordinaria sarebbe rimanere insieme. E’ difficile che un matrimonio duri tutta la vita e, per questo, ho cambiato il mio punto di vista, e vorrei dirlo a chi si trova nella mia situazione e, per di piú, con figli, quindi con un ulteriore senso di colpa. I rapporti si consumano, i sentimenti sono messi alla prova da questi tempi veloci e, per me, non ha piú senso dire il matrimonio é “fallito”. Io dico che nella migliore delle ipotesi il matrimonio si é “compiuto” ed é qualcosa di bello che c’é stato e i figli ne sono la prova. Ma ogni storia d’amore ha un inizio e una fine e non é un fallimento, dobbiamo fare pace con questa visione ed evitare di usare un termine cosi negativo».


D. Lei e Belen non avete superato la prova del lockdown?


R, «Il lockdown ha messo alla prova tutti, ma venivamo da una situazione che era già complessa».

D. Come siete rimasti oggi?

R. «Bene, cerchiamo di fare del nostro meglio».

D. Lei é uno che si stanca facilmente, che ama cambiare, in amore come nel lavoro: ha cambiato rete televisiva, ha cambiato management, ha cambiato professione, nel senso che ha iniziato come ballerino e adesso fa il conduttore.

R. «Non penso a me come a uno che si stanca, ma credo che la noia sia il male delle nostre generazioni, siamo tutti soggetti a richiedere nuove cose, nuovi cambiamenti, é sempre piú difficile che un rapporto duri. Per me si tratta di una evoluzione e i cambiamenti sono obbligatori, soprattutto nel mio caso: ho iniziato a fare questo lavoro a 19 anni e non ho mai pensato di arrivare a 60-70 anni nello stesso modo in cui sono partito. Per me cambiare agenzia, come cambiare rete e cambiare programma, significa trovare strumenti piú adatti al momento che sto vivendo e alla mia evoluzione. Non significa prendere il meglio e buttare il resto, ma ragionare per cicli. In questo momento sto costruendo questa cosa, fra cinque anni avrò una visione diversa, ma non posso fare in modo che la coerenza diventi la mia gabbia».

D. Avrebbe potuto rimanere nella famiglia di Amici per anni.

R. «Non penso che rimanere sia sempre per forza un merito, penso che, a un certo punto, si debba uscire di casa. Oggi firmo i programmi che conduco e, anche se Stasera tutto é possibile é stato lanciato da Amadeus, se dovesse andare male sarebbe un mio fallimento e me ne assumerei la responsabilita. Quando sei in una squadra piú ampia, invece, sei piú protetto».

D. Quale etichetta ha fatto più fatica a togliersi di dosso, quella di “ballerino di Amico o quella di “cafoncello napoletano” che le attribui una sua ex?

R. «In realtà mi porto entrambe le etichette come una medaglia sulla giacca: il fatto di essere stato ballerino di Amici mi ricorda tutti i giorni perché ho iniziato a fare questo mestiere, perché a volte ci si dimentica. Io, a 10 anni, ho detto: “Mi trovo bene sul palco, non devo fare per forza la scuola calcio come tutti gli altri’. Il fatto di essere napoletano, cafoncello o meno, é tutto per me: sono grato del fatto che qualcuno da lassú mi abbia fatto atterrare a Napoli perché, se dovessi rinascere, potrei fare il dottore, l’avvocato, il pizzaiolo, ma prego sempre di nascere a Napoli».

D. Lei é del segno della Bilancia, e del suo segno si dice: “Cede facilmente alla pigrizia, ama i complimenti, gli piace il lusso, ama circondarsi di oggetti costosi, la sua morale é a volte elastica, é portato a qualche vizio”.

R. «Pigro non direi, anzi, sono iperattivo e ho un problema con i tempi morti, sto imparando a godermi le pause ma preferisco sempre piú vacanze brevi che stare fermo un mese, le vacanze di agosto mi mettono ansia. Sugli oggetti costosi diciamo che prima non avevo la possibilità ed erano dei sogni; poi, quando ho avuto la possibilità, erano simboli di rivalsa sociale per dire a me stesso ce l’ho fatta, ma ho capito presto che il lusso é poter decidere all’ ultimo momento che volo prendere e non avere preoccupazioni per un’emergenza. Prima ero meno libero. Per quanto riguarda i vizi, infine, sono immune perché la danza é una grande scuola e anche una sigaretta provoca in me un forte senso di colpa, quindi non mi lascio mai andare».

D A proposito dell’ unico vizio che non puo negare, é single?

R. «Sono felicemente scapolo, ho imparato a stare da solo e sarà la mia piú grande prigione. Quando capisci che la persona con cui stai meglio sei tu é un problema perché, di solito, si cercano gli altri proprio per non riflettere e riversare su di loro il compito di farlo. Invece quando impari ad ascoltarti é difficile far entrare qualcuno nella tua zona di conforto, quella in cui decidi tu a che ora andare a letto».

D. Quando ha deciso di voler fare il conduttore?

R. «Guardando Maria (De Filippi, ndr), gli ultimi anni in cui ho lavorato ad Amici come ballerino. Mi ha sempre affascinato il suo modo di condurre non tradizionale e già guardavo al futuro: sarà perché il mio passato era precario e sarà perché ho pensato che la carriera del ballerino é breve, a meno che tu non sia Roberto Bolle, e io non lo sono. Guardavo Maria e mi dicevo: “Ecco, questo mi piacerebbe fare”. Mi piace la tv, sono cresciuto con la tv accesa in casa. Sono analogico, il telefonino l’ho scoperto tardi e, a chi mi dice che la tv finirà, rispondo che dicevano lo stesso della radio. E poi é un mezzo che conosco, mi é familiare. Il web é troppo veloce e ti spinge a essere sempre freneticamente alla ricerca di qualcosa di nuovo, mentre sul piccolo schermo c’é un ritmo più rilassante, ¢’é ancora la pubblicità, c’é un tempo scandito».

D. Quali sono le novità di questa edizione di Stasera tutto é possibile?

R. «Per quanto cerchiamo di essere spensierati, dobbiamo fare il tampone ogni mattina
ed evitare di abbracciarci per rispettare le regole che segue chi ci guarda da casa. E non abbiamo il pubblico, che per me vale tanto. Ma devo dire che, grazie al clima che si é creato fra di noi, che é quello di una cena fra amici, c’é un senso di gioia e di divertimento. Abbiamo invitato volti nuovi per il nostro pubblico come Elettra Lamborghini, Madalina Ghenea, Paolo Conticini, che si aggiungono alla compagnia di giro formata da Biagio Izzo, Francesco Paolantoni, Sergio Friscia, Maurizio Casagrande, e poi The Jackall, Francesco Anienzo. Conosco la macchina e invito persone con le quali mi piacerebbe passare una sera: trovarsi a registrare é come andare a mangiare una pizza tutti insieme».

D. Si parla molto della sua partecipazionce alla serie tv Che Dio ci aiuti.

R. «C’é una grande aspettativa, ma in realta interpreto me stesso. Ho una piccola parte in una delle puntate e ho avuto a che fare con una macchina perfetta, fatta di persone che lavorano insieme per mesi con orari assurdi e sveglie all’alba. Conoscevo gia Diana Del Bufalo e ho conosciuto sul set Elena Sofia Ricci: il clima familiare é la chiave vincente».

D. Si é creato il panico sui social per lo slittamento in avanti di Made in Sud.

R. «Tornerà, ma prima credo che farò altre cose, compreso un mio progetto che potrebbe prendere corpo».

D. Ha sostituito Amadeus a Stasera tutto é possibile, sogna un giorno di sostituirlo a Sanremo?


R. «Se dicessi che non sogno di farlo sarei ipocrita. Ma fra quelli che dicono di sognare Sanremo dico che non voglio esserci a ogni costo, ma solo se verrà il momento e avro il bagaglio giusto: ho ancora quasi trent’’anni per farlo… Perché Sanremo é come La grande bellezza: quando va bene e vince l’Oscar é di tutti, ma ci sono ruoli diversi. E a me piacerebbe essere Jep Gambardella (il protagonista del film di Paolo Sorrentino, ndr) e per farlo mi mancano ancora le rughe e qualche capello bianco».

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