Come Curare Le Infezioni Urinarie

Le infezioni alle vie urinarie possono manifestarsi per diverse cause e con sintomi precisi. Ecco come riconoscerle e come curarle al meglio per poter guarire in breve tempo

Sono moltissime le donne che soffrono sporadicamente o con frequenza di infezioni alle vie urinarie. Queste patologie si manifestano quando dei germi entrano nel sistema che trasporta l’urina fuori dal corpo e colpiscono reni, vescica e altre parti.

Riconoscere subito i primi sintomi delle infezioni alle vie urinarie è importante per poter mettere in atto subito le terapie adeguate, altrimenti l’infezione potrebbe diffondersi anche ai reni e rendere la situazione decisamente più grave.

I segnali che ci suggeriscono che qualcosa non va sono i seguenti: dolore o bruciore durante la minzione, stimoli frequenti, dolore al basso addome, urine non chiare e con uno strano odore. Sono molte però le persone che non mostrano alcun sintomo.

Un’infezione alle vie urinarie non curata può arrivare velocemente ai reni, con sintomi come dolore ad entrambe le zone basse della schiena, febbre, brividi, nausea e vomito. Se provate i sintomi allora chiamate subito il dottore, per evitare complicanze.

Il medico vi prescriverà sicuramente dei farmaci antibiotici, consigliandovi di bere molta acqua e di andare in bagno con frequenza. Le infezioni renali gravi possono richiedere l’ospedalizzazione.

Se soffrite spesso di infezioni alle vie urinarie potete cercare di prevenirle, anche se il medico potrebbe consigliarvi basse dosi di antibiotici a lungo termine o un’unica dose dopo i rapporti sessuali. Tra i rimedi naturali abbiamo l’uva ursina e altri rimedi omeopatici.

Qual’è il trattamento per le ivu?
In giovani donne sane con cistite semplice, il trattamento abituale consiste in tre giorni di antibiotico. I più comuni farmaci scelti sono: trimethoprim-sulfamethoxazolo (Bactrim), ciprofloxacina (Ciproxin) o levofloxacina (Levoxacin). I maggiori esperti concordano che il trimethoprim-sulfamethoxazole è il farmaco di scelta per le cistiti a meno che la resistenza dell’E. COLI nella popolazione locale non sia molto alta, oppure se il paziente è allergico se è affetto da favismo o la paziente è in stato di gravidanza. Ciprofloxacina (Ciproxin) e levofloxacina (Levoxacin) sono farmaci che non possono essere prescritti in donne in gravidanza o durante l’allattamento. Alcuni antibiotici come la nitrofurnatoina (Furandantin) devono essere somministrati per 5-7 giorni. I sintomi generalmente si risolvono in uno – tre giorni dopo l’inizio del trattamento, ma è importante completare l’intero ciclo di terapia prescritta per evitare recidive.
Alcuni medici raccomandano di aumentare l’assunzione di liquidi per favorire l’eliminazione di batteri dalla vescica. Altri invece ritengono che aumentare i liquidi nell’organismo diluisca la concentrazione di antibiotico nella vescica renda il farmaco meno efficace. Nessuno studio è stato effettuato per avvalorare questa ipotesi.

Trattamento in gravidanza.
Donne in gravidanza con IVU, con o senza sintomi, necessitano di un trattamento aggressivo. Infatti in gravidanza è maggiore il rischio di evoluzione verso la pielonefrite (coinvolgimento di un rene) di una IVU o di una batteriuria asintomatica. Inoltre l’IVU può causare complicanze al decorso della gravidanza. In donne gravide viene effettuata una urinocultura per identificare i batteri, e la paziente è trattata per l’infezione anche in assenza di sintomi.

Visite di controllo.
Sono necessarie solo in giovani donne sane nei quali i sintomi di cistite non si risolvono. Nelle donne in gravidanza è necessario effettuare una urinocultura due settimane dopo la fine del trattamento per poter ripetere la terapia in caso di recidiva dell’infezione.

Si possono prevenire le ivu?
Spesso ci si pone il problema della prevenzione delle IVU in giovani donne con infezioni ricorrenti. Devono essere seguite le seguenti raccomandazioni:
1. Cambiare contraccettivi.
Donne che usano spermicidi, specialmente in associazione col diaframma o al preservativo dovrebbero usare misure alternative di contraccezione
2. Aumentare l’assunzione di liquidi e urinare dopo il rapporto sessuale.
Sebbene non ci siano studi che dimostrino chiaramente la validità di queste misure, molti medici ritengono che tali raccomandazioni siano utili.
3. Antibiotici.
Per i pazienti che non hanno necessità di cambiare i loro comportamenti o il tipo di contraccezione o per quelli nei quali queste misure non si sono dimostrate efficaci, è necessario usare antibiotici per la prevenzioni di IVU ricorrenti. Questi cicli di antibiotici possono essere dati in modi differenti, tra cui:
– Uso continuo di antibiotici. Antibiotici a bassa dose possono essere prescritti giornalmente per un periodo di sei mesi o di parecchi anni in alcuni pazienti (profilassi amtibiotica). Solitamente si consiglia di assumere il farmaco prima del riposo notturno per garantire una maggiore efficacia.
– Antibiotici dopo un rapporto sessuale. In donne in cui la recidiva è chiaramente associata al rapporto sessuale, l’uso di una singola dose di antibiotico (ad esempio una compressa di Bactrim o Ciproxin) dopo il rapporto può essere un efficace trattamento.
– Autotrattamento. Alcune donne possono collaborare coi loro medici per elaborare un piano di auto trattamento con antibiotici al primo segno di infezione delle vie urinarie anche senza aspettare i risultati del laboratorio.

Dove posso trovare ulteriori informazioni?
Il vostro medico è la persona più indicata per darvi importanti informazioni riguardo il vostro particolare caso. Non tutti i pazienti con IVU sono come quelli descritti, ed è importante che la vostra situazione sia valutata da qualcuno che conosce la vostra particolare situazione
clinica.

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