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Aurora Ramazzotti si confessa: un’adolescenza difficile vicino ad una madre bellissima, la rinascita grazie alla consapevolezza di doversi mostrare per come si è e quella foto diventata virale che incoraggia tutte le persone insicure ad essere sempre loro stesse

Aurora Ramazzotti si confessa: un’adolescenza difficile vicino ad una madre bellissima, la rinascita grazie alla consapevolezza di doversi mostrare per come si è e quella foto diventata virale che incoraggia tutte le persone insicure ad essere sempre loro stesse

aurora ramazzotti

Al centro delle news questa settimana ci finisce Aurora Ramazzotti, per la foto virale postata su Instagram la scorsa settimana, dove mostrava a tutti senza filtri i suoi brufoli. Diventa così un’icona per tutte quelle ragazze che si sentono a disagio a postare come sono perché altrimenti cadrebbero subito vittime degli haters, sempre pronti a puntare il dito contro chi non rispetta alla perfezione i canoni di questa società troppo superficiale. Raggiunta dal settimanale Chi, Aurora apre il suo cuore e parla dei suoi disagi e come ha imparato ad affrontarli.

«Onestamente io mi sono sempre sentita la ragazza di quel post»

esordisceAurora. E, parlando dei suoi vent’anni tiene a precisare:

«Non è stato uno sforzo farlo, è stato piuttosto un “basta!”, anzi, un “vaffa!” scusate il francesismo perché non voglio più accontentare le persone. Il fatto è che, se mentre cresci vieni bersagliata e demolita, cerchi di assecondare tutti perché vuoi ricevere dei complimenti. Ed è la ragione per cui, non lo nego, in adolescenza ho combattuto con me stessa».

Domanda. Che ne dice se, intanto, partiamo dal suo post e poi ci arriiviamo? Come mai l’ha pubblicato?

Risposta. «Ero a pranzo e volevo semplicemente far vedere come stava andando la mia acne a una ragazza che mi segue nelle cure. Volevo inviarle delle foto, ma con il telefonino non venivano bene, allora ho chiesto a Goffredo, al mio ragazzo, di farmene una con la macchina fotografìca. Ho visto l’immagine e ho pensato: “Che carina, c’è una luce bellissima, mi piacerebbe postarla, ma, cavolo, ho i brufoli”. E quasi nello stesso istante mi sono detta: “Ma mi devo preoccupare se pubblico una foto in cui sono comes sono E allora sai che c’è? La pubblico».

D. Che rapporto ha con Instagram. Aurora?

R. «Ho sempre voluto mostrare un lato vero di me e non mi sono mai reputata un’influencer. Però mi accorgo che un po’, mio malgrado, lo sto diventando. Comunque, non mi colloco in quel ruolo li: uso il mezzo perche è una buona vetrina e, sì, sono molto real, anche se sono consapevole che non posso essere al 100% me stessa. perche sarei troppo politicamente scorretta e questo no, non va bene. Però non sono una che finge di essere chi non è».

D. ll suo post ha dato una bella scossa, lo sa?

R. «Mai mi sarei aspettata un esito di questo tipo. Ora, di persone che hanno problemi di acne seri ce ne sono e io per fortuna non rientro tra queste, però so che signifìca avere questo problema, ci combatto da quando sono adolescente, da quando mi dicevano ”Ti passerà”. Invece i brufoli non sono mai passati, anzi, sono sempre tornati senza mai avvisarmi ne’ spiegarmi perché. Allora, magari posso far sentire più a suo agio anche solou ragazzina, una di quelle che, come facciamo tutti, si rapporta a modelli di bellezza o perfezione che non dico che non esistano, però…».

D. Il post, ma lei lo sa benissimo, va un po’ oltre la stretta questione dell’acne.

R. «Parliamo in generale di bellezza? Posso dirle che forse le donne con la pelle perfetta e il corpo perfetto ci sono: forse, sottolineo. Come c’è, però, una certezza: che sono tante le pesone che fanno uso di applicazioni e di filtri, come, del resto faccio pure io. Ecco per le ragazzine e i ragazzini è proprio sbagliato confrontarsi con quelle immagini. lo lo so com’ è. So com’ è perchés sonouscita e, direi da poco, da un’adolescenza che è stata difficile».

D. In che senso?

R. «Io dico sempre che adesso sono avvantaggiata: c’è da sempre un’attenzione su di me maggiore rispetto ad altri: perche sono nata in una famiglia che al di là dell’essere mistica o bene inserita nel mondo dello spettacolo richiama molto l’attenzione dei media e io, di riflesso, questa cosa la vivo da sempre. Sono cresciuta con quel tipo di attenzionee quel tipo di pressione».

D. E come è stato?

R. «Fermo restando che io so di essere fortunatissima. per me la questione al tempo era riuscire a guardarmi allo specchio non attraverso gli occhi degli altri. Che, poi, come mi guardano gli altri per l’acne può non interessarmi più di tanto: però, per esempio, il giudizio riguardo al mio peso, ecco, quello mi ha ferito, mi ha fatto molto male».

D. Le figlie delle persone dello spettacolo sono sempre messe a confronto con i genitori: non è il massimo, ma è la norma.

R. «Certo. E io ho semprea avuto il confronto con una mamma bellissima e questo mi ha messo in diffìcoltà: non perché lei fosse bellissima, ma perché le persone continuavano a puntualizzare che io non lo ero».

D. Il successo, dicono, può anche essere un posto parecchio scomodo.

R. «Le aggiungo che ormai la nostra epoca ha preso il successo, che prima era una cosa elitaria, e l’ha sparpagliato in giro: adesso e un po’ di tutti, me compresa. Il senso di responsabilità lo sento, visto che sono stata a mia volta vittima dei social. Quindi, magari, ci penso due volte prima di dire, scrivere o commentare: non tutti lo fanno. Ora posso dare la mia testimonianza, posso cercare di cambiare nel mio piccolo il mio mondo: con quel post io vorrei mettere un punto, segnare un momento di rottura. Ho sempre usato i filtri e mi sono sempre tolta qualche imperfezione: vorrei non farlo più, perché poi si innesca un meccanismo che può diventare distruttivo».

D. Addirittura distruttivo?

R. «Il problema è che a un certo punto si vuole assomigliare sempre di più a quella visione che si ha di se stessi: ma è una visione, non è reale. Ci sono troppe persone in giro che ne soffrono, modificano le foto e modiflcano se stesse pensando che così nessuno dirà loro “Sei grassa e sei brutta” ma l’hater di turno lo troverai sempre e poi, però, si vergognano a uscire perché non sono come nei post. Questa sì, è una cosa psicologicamente distruttiva».

D. Ha attraversato periodi belli tosti

R. «Io del mio fisico me ne sarei fregata: ho sempre amato il cibo, le schifezze e il divano piu dello sport. Poi, però, mi sono successe cose che mi hanno messo alle strette e allora mi sono fatta un c**o così. Io non ho un metabolismo veloce, devo faticare, e molto. Ma alla base c’era, ed è sbagliato, la voglia di sentirmi accettata da quelle stesse persone che per anni non hanno fatto altro che dirmi che facevo schifo, che ero grassa, che non andavo bene così com’ero. Allora, mossa da questa voglia di riscatto, ho trovato la forza in più che mi serviva. Va bene, e un buon modo per girare le cartpe, per reagire positivamente: ma è brutto che uno debba forzarsi a cambiare per qualcun altro. Ripeto, io di natura non sarei stata la persona che sono oggi: ma immagini quello che soffre una ragazzina, lo moltiplichi per cento o anche più perché persone che non conosci, tante persone che non conosci, ti giudicano. E il risultato…».

D. E poi alla fine di tutto questo suo intenso viaggio ha incontrato una persona, Goffredo, che, fra molto altro, è un vero fan del fitness, del vivere sano, del mangiare bene… Un destino?

R. «Una casualità sicuramente non l’ho scelto perché volevo andare a correre con lui: forse più per un fattore estetico, ma solo inizialmente. Poi ci siamo trovati e io lo devo ringraziare per la persona che mi ha aiutato a tirare fuori da me. Goffredo è dolce e mi supporta sempre: sono stata fortunata perché è anche il mio amico più caro ed è con me sempre. E mi sprona a essere la versione migliore di me, perché è quella di cui si è innamorato. E vuole che tutti la vedano».

D. Anche in tv, a proposito del confronto con i genitori?

R. «A prescindere dal nome, sono convinta che nel settore ci sia una selezione naturale che non ti permette di procedere se non attrai un certo tipo di attenzione. Il mondo dello spettacolo ti fa fuori, ma lui da solo. Poi io non posso certo dire di avere vinto, ne che non sarò fatta fuori. So, anzi, che fìno al giorno della mia morte forse sarò in cerca di un riscatto. Quello che sento, però, e che mi piace il settore, mi piace la musica e ho voglia di dire qualcosa».

E abbiamo l’impressione che questo sia solo l’inizio…

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