Ex cantante di Amici costretto a prendere una terribile decisione su Spotify!

L’ex cantante di Amici prende le distanze da Spotify per difendere il mondo dalle guerre

Quanto è cambiato il mercato della musica negli ultimi quarant’anni! Siamo partiti con i dischi in vinile a 78, 33 e 45 giri. Poi è arrivata la musicassetta con il nastro magnetico. Trent’anni fa, il mercato musicale ha conosciuto l’avvento dei cd. Poi gli mp3. E ora, nel ventunesimo secolo, abbiamo preso l’abitudine di scaricare la musica da Spotify. Questa piattaforma, con i suoi streaming, è tuttora il metro principale per misurare il successo di un cantante.
E anche gli streaming rientrano nei criteri di valutazione per premiare un artista con un disco d’oro o di platino.

Spotify è sicuramente una fonte importante di guadagno, grazie alle sue royalties, soprattutto per i cantanti emergenti. Ne sanno qualcosa i ragazzi usciti da Amici di Maria De Filippi. I loro fandom si organizzano per scaricare, in loop, le canzoni dei loro beniamini e per far raggiungere loro importanti traguardi. Purtroppo quest’anno non hanno avuto grande successo.

Ma, oltre ai lati positivi, Spotify presenta al web anche il rovescio della medaglia.

E, a farcelo notare, è un cantante che ha partecipato alla diciannovesima edizione di Amici, quella del 2020, trasmessa durante il disastro mondiale della Pandemia e vinta da Gaia Gozzi.

Lui è Francesco Bertoli, all’epoca si contraddistingueva grazie ad un look biondo platino che faceva risaltare i suoi occhi azzurri. Lui era molto amico della seconda classificata nel circuito canto, Giulia Molino.

Bertoli, nelle sue storie, ha condiviso il post del musicista Auroro Borealo, che denuncia una discutibile scelta economica da parte di Spotify. 

Ecco di cosa si tratta.

Perché la mia musica non è più su Spotify. A partire da oggi, la mia musica non è più su Spotify. Ho deciso di toglierla dalla piattaforma dopo avere appreso che  Daniel Ek,  fondatore e amministratore delegato di Spotify, hai investito 690 milioni di dollari per finanziare Helsing, una start-up tedesca che produce droni militari. la musica che faccio esiste per portare leggerezza e qualche sorriso nella giornata di chi l’ascolta. Non mi è mai importato di guadagnare pochi millesimi di euro da ogni stream, ma quando gli introiti della mia musica vengono impiegati nel mercato delle armi, la questione diventa per me eticamente insostenibile. Seriamente, a voi piace l’idea che in questo momento esista nel mondo un drone militare finanziato da una canzone che si chiama “ Sessone” o “ gli occhi del mio ex”? Per quanto ami l’assurdo, questo è troppo anche per me”.

Bertoli ha condiviso le osservazioni di Borealo. In un momento così difficile per la pace nel mondo, con la voglia dei potenti di non far cessare le guerre per portare avanti gli interessi delle industrie di armi, non è terribile scoprire questa decisione presa dall’amministratore delegato di Spotify?

E non sarebbe bello che anche i cantanti di fama mondiale si distanziassero, per protesta da questa gigante piattaforma come ha scelto di fare Borealo e, di conseguenza, Bertoli?

by emmaforever 

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