Intervista doppia a Martina e Ciro: Solimeno la convivenza, la famiglia e il futuro insieme

Questa settimana il magazine di Uomini e Donne ci fa una bella sorpresa. Ci presenta un’intervista doppia alla coppia Martina De Ioannon e Ciro Solimeno. I due ormai convivono a Roma da un po’ di mesi e continuano ad essere felici ed innamorati. Ecco come raccontano la loro quotidianità e i progetti per il futuro:

Martina, Ciro com’è stato il passaggio dalla favola televisiva alla quotidianità sotto lo stesso tetto?

Martina:

“All’inizio, appena usciti dal programma, è stato un po’ traumatico ritrovarsi a stare sempre insieme, quando eravamo abituati a vederci massimo per 40 minuti, 2 volte a settimana (sorride).”

Ciro:

“Concordo, ma credo sia una cosa normale dopo un’esperienza del genere: nelle esterne è tutto bello, cerchi di vivere il momento. È fuori che, da soli, bisogna affrontare anche i piccoli problemi della quotidianità e inizialmente è strano… Non c’è la redazione che ti ascolta e ti conforta (sorride).”

Cosa avete scoperto di piacevole (o magari anche di meno piacevole) l’uno dell’altra dopo la convivenza?

M:

“Mi ha stupita piacevolmente l’interesse genuino di Ciro a tutte le cose della mia vita. È attento alle mie passioni, al mio lavoro, alla mia famiglia e alle mie amiche. È super presente in tutto… anche se ho capito che è anche un po’ permaloso.’

C:

“Nonostante Martina mi abbia dato la conferma di essere una persona molto sicura di sé e concentrata su sé stessa, ho scoperto una ragazza capace di grande empatia nei miei confronti. Si preoccupa per me, si rende conto se magari qualcosa non va o se un giorno sono più scontroso. È anche lei molto attenta, ed è una qualità che mi piace molto. Un difetto? La grande sicurezza che ha in sé stessa a volte è un’arma a doppio taglio.”

Ciro, per Martina ha lasciato la sua città: cosa le manca più di casa?

“All’inizio non ho “accusato” troppo il distacco: ero preso dalla situazione. Avevo solamente voglia di vivere con Martina tutti i momenti della giornata. Con il tempo, sono iniziati un po’ a mancarmi gli affetti più cari, la famiglia e gli amici di sempre, le uscite con loro. Ho comunque la grande fortuna di avere accanto una donna che sa farmi sentire a casa e che soprattutto capta i miei momenti di nostalgia e quando arrivano, mi sta vicino più che mai.”

Per entrambi è la prima convivenza.

M:

“SÌ, e prima di fare questo passo pensavo che la convivenza potesse avere lati positivi ma anche negativi. Alcuni amici mi avevano detto che cambia tutto, e questo mi spaventava. Effettivamente è vero che è cambiato tutto, ma in in meglio e mai e poi mai tornerei indietro: è tutto bellissimo.”

C:

“Dopo l’euforia iniziale, ho iniziato a capire l’importanza di questo passo e quanto ci stia facendo maturare. Noi siamo felici insieme ma ovviamente capita di litigare, e il fatto che dopo una “giornata no” dormiamo nello stesso letto ci pone nella condizione di confrontarci sempre e risolvere subito.”

Qual è stato finora il gesto più folle che avete fatto l’uno per l’altra?

M:

“Qualche tempo fa Ciro doveva tornare a Napoli per fare un esame, io non sarei potuta andare con lui perché avevo degli impegni. Quando ci siamo salutati già stavamo malissimo all’idea di dividerci così, mentre lui caricava la macchina, ho fatto uno zaino al volo e senza dirgli niente sono uscita da casa, mi sono seduta al suo fianco e siamo partiti insieme.”

C:

“La seconda volta che ci siamo “separati” perché io dovevo tornare a casa, Martina mi mancava così tanto che dopo qualche ora sono tornato a Roma solo per cenare con lei.”

Dopo il grande passo convivenza state già pensando a “qualcosa di più” o per adesso volete godervi il momento?

Martina

“Vogliamo goderci il momento, ma stiamo pensando anche a prendere una casa più grande perché l’idea è quella di costruirci in un futuro una famiglia.”

Ciro Solimeno:

“Passo dopo passo, senza correre, vogliamo costruire un futuro e il primo step è una casa che ce lo permetta.”

E noi ovviamente auguriamo a Martina e Ciro Solimeno di realizzarsi sia lavorativamente che in campo familiare. 

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