Molto apprezzata dalla critica la performance dei due attori, soli sullo schermo per 90 minuti carichi di suspance, nei panni di una coppia di astronauti costretti da un incidente a navigare alla deriva nello spazio. “Nello scrivere la sceneggiatura siamo partiti dall’idea di due persone costrette ad affrontare un viaggio in un ambiente ostile – ha detto in conferenza stampa il regista Alfonso Cuarón -. Volevamo che il film trattasse un tema specifico ma che fosse allo stesso tempo universale: come si affrontano le avversità? Come è giusto comportarsi? L’idea della fantascienza ci è venuta solo dopo: non c’è niente di più terrificante che rimanere soli nello spazio”. Accurata la stesura dello script, arricchito dalla consulenza di astronauti e tecnici areospaziali della NASA, centrata fin da subito la regia, con un lungo e stupefacente piano sequenza iniziale, molto studiata la performance dei due attori: “Ma è Sandra quella che ha lavorato di più – ha detto Clooney – io mi sono limitato a fare yoga e bere tantissimo”. Vera protagonista del film, la Bullock è apparsa in forma smagliante dopo un training fisico intenso, necessario per calarsi nel ruolo: “Ho cercato di mettere su un po’ di muscoli per assumere un aspetto androgino. Ho rimosso tutto ciò che c’era in me di materno e femminile, per ottenere un corpo che fosse simile a una macchina. Il mio passato da ballerina mi ha aiutata a controllare i movimenti sul set: in questo film dovevamo parlare velocemente e muoverci pianissimo, per simulare l’assenza di gravità”. Assaltato dai fan, ma generosamente disposto a distribuire autografi e strette di mano, Clooney si è rifiutato di rispondere a domande politiche (“Volete sapere cosa penso che dovrebbe fare Obama in Siria? Non preferite sapere invece cosa penso di Ben Affleck nei panni di Batman?”), ripiegando sul suo impegno umanitario: “Con lo spazio non ho alcun legame, tranne per il fatto che recentemente ho comprato un satellite. Si trova all’altezza del Sudan e lo uso per controllare, monitorare e contrastare le atrocità che vengono commesse in quel paese. Non sempre mi riesce, ma spesso funziona come deterrente. È già qualcosa”.