#ballandoconlestelle Intervista a Selvaggia Lucarelli: “Maria De Filippi a Sanremo per me ha detto una cosa gravissima, passata totalmente inosservata…” Pensate che abbia ragione? C’è Posta per te e Uomini e Donne visti con suoi occhi…

Intervista a Selvaggia Lucarelli

Selvaggia Lucarelli è stata intervistata dal blog di “Davide Maggio” ed alcune sue dichiarazioni relative al mondo del web e della TV generalista ci hanno colpito, in parte ci rispecchiamo in quello che dice e dobbiamo riconoscerle di dire pubblicamente quello che pensa, con coraggio, considerazioni che possono aprire ad una discussione costruttiva sul mondo dei media (se ne avrete voglia), buona lettura:

“D: Non trovi che internet sia un po’ come il gatto in tangenziale?”

“No, il contrario. Si brucia in fretta l’onda emotiva, il titolone del momento, l’indignazione del giorno, ma la carcassa del gatto su internet rimane per sempre. Oggi se vuoi incastrare qualcuno sulla sua incoerenza digiti su google il suo nome e un tweet o un post in cui sosteneva il contrario di quello che sostiene oggi lo trovi sempre. O una sua foto impietosa. O una notizia che lo mette in difficoltà.”

“D: C’è il diritto all’oblio…”

“Ma quale oblio. Non si riesce a far cancellare i video privati della Leotta, capirai se riesco a far cancellare una notizia falsa su di me. Io di quello che scrivono di me a proposito di quello che faccio in TV me ne frego, sia nel bene che male. Mi dispiace solo la malafede. Quando leggo titoli tipo “Selvaggia offende ancora” perché ho detto a un concorrente che balla con lo sguardo atterrito di uno che schiva delle coltellate penso “Ma perché questo giornalista non fa il kebabbaro anziché scrivere pezzo ad effetto così scemi?”. Anche le cose che leggo sul processo Canalis sono incredibili e non posso difendermi, perché dopo 7 anni tra indagini e processi la difesa non è stata ancora ascoltata. Dico solo: come mai nessuno mi ha mai chiamata per ascoltare la mia versione dei fatti? Strano, la controparte continua a lanciare strali, questo processo ha titoloni che neppure tangentopoli, ma non c’è un giornalista che si sia preoccupato di ascoltare la mia versione dei fatti o di scrivere non due titoloni ad effetto, ma quello che è effettivamente agli atti.”

“D: Quindi tra qualche anno potrà darti fastidio che Grasso abbia scritto che, oltre alla Perego, il problema della TV pubblica è Ballando e le liti tra te e la Parietti?”

“No, mi dá fastidio che il giorno dopo aver scritto quella cosa totalmente ingiusta su Ballando Grasso abbia scritto che Le olimpiadi della TV di Maria De Filippi sono un esperimento e che “Maria può”. La Parietti è trash, la Cipollari è Charlotte Casiraghi. Quando si dice fare giornalismo con la schiena dritta proprio.”

“D: C’è sempre la scusa che quello non è servizio pubblico…”

“Senti, a me questa manfrina della TV pubblica che siccome la paghiamo noi ha il dovere di offrire contenuti culturali mentre il resto della TV può fare come minchia vuole non va giù. Intanto sottolineo che paghiamo il canone 7 euro al mese. Ripeto: 7 euro al mese. Basta con “l’io pago e pretendo!!!”. Certo che devi pretendere, ma non è che sugli altri canali non si abbia il dovere di avere un minimo di decoro o una funzione educativa. La tv non è un contenitore innocuo, è una bomba all’idrogeno. Maria De Filippi a Sanremo per me ha detto una cosa gravissima, passata totalmente inosservata. “La mia TV non educa, racconta la realtà così com’è”. Non è vero un caz_o. La sua TV educa eccome, la D’Urso educa eccome, lei, loro hanno un bacino di utenza nel sud Italia che fa impressione. Uomini e donne e i tronisti, per dire, non raccontano nulla ma alimentano, costruiscono, ispirano. Diventano modelli. E io me ne dovrei fregare perché non pago 7 euro al mese per vederla? Umberto Eco diceva l’esatto contrario: “In TV il problema non è che non si faccia cultura. È che tutto fa cultura”.”

“D: Non a caso io parlo di ‘funzione pedagogica implicita della tv’. D’altra parte, invece, un contenuto può essere recepito diversamente a seconda del grado d’istruzione di chi guarda…”

“Certo. È una cosa che sostengo da sempre. Se uno come Alberto Manzi con il suo mitico programma TV “Non è mai troppo tardi” ha contribuito all’alfabetizzazione degli italiani negli anni 60 non si capisce perché non potrebbe valere anche il contrario. Certi programmi (dis)analfabetizzano. E non basta dire che si può cambiare canale perché per usare il telecomando bisogna avere gli strumenti culturali che molti non possiedono. Io ogni tanto guardo schifezze in TV, ma ho spirito critico e cultura a sufficienza per rendermi conto che guardo una schifezza e ci rido su. Vedo C’è posta per te ogni tanto e mi diverto, ma non penso che quel baraccone rappresenti il giusto modo di risolvere i conflitti e non penso che Maria sia un giudice di pace.”

“D: Non pensi che il web influenzi troppo gli addetti ai lavori che non tengono in considerazione il pubblico di cui è espressione?”

“Si, questo è un corto circuito assurdo. Non si tiene conto dei pareri autorevoli ma della massa, che spesso segue l’onda emotiva senza neppure aver visto il programma di cui si parla o senza sapere bene di. Cosa si stia discutendo. La Perego è sessista??? Lo dicono tutti? Lo scrivo pure io va, tanto la partita inizia tra 10 minuti. Da una parte in TV si poteva avvalorare e far passare qualsiasi schifezza e raramente si pagava il conto, per cui l’occhio vigile dei social in questo senso è positivo. Dall’altra ha reso il dissenso facile o l’insulto feroce uno sport nazionale praticato da gente in buona parte senza mezzi culturali e senza la percezione del mezzo: io scrivo che Emma è un cesso o la Lucarelli è una puttana o La Marcuzzi è una vecchia rincoglionita ormai, tanto le dirette interessate non lo leggeranno. Tanto non mi succede niente. E invece leggiamo, soffriamo, potremmo andare da un legale e denunciarti. E poi è tutto così facile: ti indigni, mandi un tweet di insulti e torni a mangiare il tuo hamburger. Prima dovevi uscire, andare dal tabaccaio, comprare carta e francobollo, cercare l’indirizzo della sede tv, scrivere a penna… Passava la voglia e pure l’indignazione.”

“D: Non solo. E’ una massa relativa. Le nonne dove le metti? In tv comandano loro, alla faccia di chi cerca ossessivamente il pubblico giovane!”

“Sta buono va. Da quando faccio Ballando ho una nutrita schiera di nonne hater che hanno la foto profilo ingrigita tipo quella della lapide e che mi scrivono cose terribili tipo “Maleducata, acida e zitella!” , “Tappati quella bocca gallinaccia!”, “Porta rispetto per la Parietti che è più anziana di te!” e così via. Le temo più dei fan di Scanu.”

 

“D: A proposito, come vanno le querele?”

“Ho querele di D’Urso per un tweet ironico, Scanu per una battuta ironica sul pandoro con la sua faccia sulla scatola e, non ci crederai, scopro ora di una querela di Signorini. Mi ha querelata per un’intervista (tra l’altro bellissima) che ho fatto io a lui, celebrativa per i 20 anni del suo giornale. Ma è già stata richiesta l’archiviazione. Peccato, se mi arrestassero magari mi dedicherebbe una copertina come a Maso o a Corona, alcuni dei suoi eroi da copertina.”

Cosa pensate delle sue dichiarazioni?

Qui trovate l’intervista completa: Intervista a Selvaggia Lucarelli

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