Intervista esclusiva de ilvicolodellenews.it ad Alessandra Celentano: la danza è la sua vita e non le ha mai fatto degli sconti…come è nata la sua passione, la pratica…l’insegnamento…e il suo pensiero su Andreas Muller…

Intervista esclusiva de ilvicolodellenews.it ad Alessandra Celentano

by Maria Vittoria Corasaniti

Sono anni che guardiamo con passione il talent Amici di Maria De Filippi e non c’è personaggio, passato lì dentro, che ci abbia incuriosito più dell’ “arcigna” Alessandra Celentano, insegnante di danza classica e pilastro portante del cast dei docenti di ballo.

Perché “Arcigna”? Alessandra, a differenza di alcuni suoi colleghi (vedi ad esempio il simpaticissimo Garrison Rochelle) ha sempre tenuto a mantenere un approccio professionale con i suoi allievi, lasciando pochissimo spazio alle relazioni interpersonali al punto di risultare oltremodo severa e fredda.

Maria De Filippi molte volte ha provato a scalfire quel muro e mostrarci quel che lei sa…Alessandra è molto più di quello che riusciamo a vedere in TV e quello che lei offre ai suoi studenti è solo quello che a loro verrà offerto nel mondo reale, un mondo in cui la selezione è fortissima e nessuno ti regala nulla; solo il sacrificio, l’impegno e la predisposizione ti possono portare ad eccellere nella danza.

Ciò si evince soprattutto nelle ultime edizioni in cui partecipano degli allievi che hanno alle spalle anni e anni di studio professionale e mai e poi mai li abbiamo visti mettere in discussione l’approccio dell’insegnate, perfettamente in linea con quanto da loro provato sulla propria pelle…”Questa è danza” (ricordate?) è un monito per chi vuole riuscire ad emergere nella folla dei “normali” e puntare a diventare un’etoile!.

Per loro la Celentano è molto più di quello che è per noi, non un personaggio televisivo ma l’eccellenza di ciò che loro amano più di ogni cosa…un obiettivo quasi inavvicinabile ed un’occasione per poter trarre il massimo dagli insegnamenti di una ballerina (prima) e un’insegnante (poi) di fama internazionale (ci vorrebbe un articolo solo per elencare le sue esperienze lavorative…vi dico solo che nel corso degli anni è stata “maître de ballet – Maestro di balleto” al Teatro alla Scala, all’Opera di Roma, al Teatro Comunale di Firenze e al San Carlo di Napoli).

Ci siamo avvicinati a lei in punta di piedi…con un filo di voce e la sua risposta positiva, a condividere con noi il suo pensiero, ci fa esclamare per l’ennesima volta: “Maria hai ragione!”; buona lettura:

D: Quando ha intrapreso gli studi di danza classica e come è nata questa passione?.

“Mia madre mi raccontava sempre che ero io a chiedere di voler ballare. Vedeva che mia sorella andava sempre al pianoforte, avevamo un grandissimo pianoforte a coda e io invece saltellavo sempre per casa, mi muovevo, le chiedevo proprio di farmi fare danza, quindi penso sia stata una cosa abbastanza spontanea. E quindi poi mia sorella ha continuato con il pianoforte ed io con la Danza. Non so quando ho capito che la danza sarebbe stata la mia vita, perché è avvenuto in modo del tutto naturale, sia la mia passione sia la vita che prendeva quella via. Sicuramente è un qualcosa che nemmeno tu sai cos’è, ma è un grande amore! Ancora adesso l’amore per la danza non è passato e credo non passerà mai.”

D: Cosa si prova quando si danza e quando la si insegna?.

“Penso siano due emozioni totalmente diverse ma altrettanto forti. Quando si balla, dopo aver lavorato intensamente dal punto di vista tecnico per anni e anni, il miglior modo per affrontare al meglio il proprio lavoro è calarsi totalmente e in modo veritiero nel personaggio da interpretare. Bisogna vivere sul serio la storia o il sentimento che si deve interpretare, quindi non interpreti ma lo vivi, e non c’è cosa più bella. Ovviamente non si è mai veramente soddisfatti di se stessi quindi è una continua ricerca della perfezione. Il ruolo dell’insegnante invece è diverso, hai delle responsabilità enormi nei confronti dei tuoi allievi. Un buon insegnante secondo me è colui che non insegna solo i passi di danza ma che sia in grado anche di indirizzare i proprio allievi verso la loro strada migliore. E soprattutto, per fare l’insegnante bisogna essere molto generosi, mai risparmiarsi.”

D: Il modo di insegnare danza quanto è cambiato oggi rispetto a ieri?.

“Il modo di insegnare danza oggi è cambiato rispetto a ieri perché è la danza che è cambiata, ha subito una evoluzione, come è giusto che sia, e di conseguenza anche l’insegnamento. Le basi però sono sempre le stesse. Ad esempio, anche il gusto estetico è cambiato: una volta le ballerine erano piccole di statura, con muscoli abbastanza sviluppati mentre oggi i danzatori sono più alti e con muscoli lunghi e definiti e questo appunto dipende molto dall’insegnamento di oggi e da tecniche specifiche.”

D: Qual è la più grande soddisfazione per un’ insegnante?.

“Sicuramente quella di essere apposto con se stessi, sicuri di aver dato tutto quello che si ha ai propri allievi e poi vedere questi ultimi crescere, migliorare e raggiungere degli obiettivi importanti.”

D: Ogni insegnante ha una grande responsabilità sui propri allievi. Come vive la sua?

Sono pienamente convinta che un insegnante abbia una grande responsabilità non solo nei confronti degli allievi ma anche nei confronti delle famiglie. Credo molto nella verità e nel cercare di far capire ai ragazzi che bisogna essere consapevoli, che un insegnante di danza non è insegnante solo per il passo specifico o per la coreografia ma è un insegnante di vita a 360 gradi.”

D: La danza è una disciplina molto particolare per svariati cause. Tra questi le caratteristiche fisiche, per due motivazioni: uno puramente tecnico, l’altro estetico. Quanto crede che la finezza, la bellezza di un’esecuzione dipenda dalle doti fisiche del ballerino?

“Le doti fisiche per me sono fondamentali. Non si tratta solo di gusto e di estetica (anche se la danza è anche quello) ma è proprio una questione funzionale. Avere l’apertura, avere una schiena mobile, dei piedi predisposti al lavoro ecc. aiuta proprio nell’esecuzione. Ecco perché non tutti possono praticare la danza a livello professionale.”

D: Quali sono i criteri su cui si basa quando giudica un casting o una prova ad Amici?

“Innanzitutto parto dalle doti fisiche, poi mi baso sulla tecnica, il movimento e poi tutto quello che serve: espressione, musicalità, passione, coordinazione ecc. È ’importante capire che per essere un ottimo ballerino bisogna avere tutte queste cose messe insieme, non basta una cosa o l’altra.”

D: Quali sono le qualità che deve possedere un buon ballerino per far carriera dopo il talent show? Che cosa raccomanderebbe a un giovane che vuole diventare ballerino professionista?

Il mio consiglio è quello di cercare di essere il più possibile coscienti di chi si è, di cosa voler fare e delle reali possibilità che si hanno. Per fare questo, bisogna avvicinarsi e credere in persone che ti dicano sempre la verità, a qualsiasi costo, anche se a volte è dura e spiacevole, però questo è molto importante per poter fare poi delle scelte giuste e non sbagliate. Inoltre, altro aspetto importante è quello di non pensare che gli obiettivi si raggiungono facilmente, ma solo con la fatica, il sacrificio, la disciplina, e se ti ci dedichi al 1000%, altrimenti rimani sempre una via di mezzo.”

D: Cosa cerca di dare agli allievi che partecipano ai suoi stage o lezioni di Amici?

“Cerco di dare tutta la mia professionalità e il mio sapere. A proposito degli stage ci tenevo anche a dire che lavorare con tanti maestri diversi è importantissimo perché ti fa imparare qualsiasi passo, qualsiasi stile e il confronto con altri allievi ti da miglior percezione di te stesso.”

D: Dedicarsi alla Danza è molto affascinante, ma anche molto faticoso, maggiormente quando lo si fa a livello professionale. 

“All’inizio è stata dura. La scuola, la danza, ovviamente niente amici, niente weekend, niente uscite, anche perché l’educazione che ho ricevuto è stata abbastanza rigida e ha fatto capire a me e mia sorella il perché dei sacrifici e che ogni cosa ha il suo momento. Di questo sono molto grata ai miei genitori. Sicuramente sono sempre di più le sconfitte e i dispiaceri rispetto alle gioie, però poi quando arriva una soddisfazione è talmente grande che ti ripaga di tutto.”

D: Secondo lei chi è l’allievo migliore?

“Penso che ognuno di noi nasca per fare qualcosa. L’allievo migliore è colui che e nato per danzare e quindi con una predisposizione specifica sia a livello fisico che mentale. Solo così potrà essere l’allievo migliore.”

D: Cosa pensa su Andreas?

Andreas è un ragazzo con molta volontà che ha fatto un bellissimo percorso nella scuola di Amici ma purtroppo è stato un po’ sfortunato per l’infortunio che ha subito. Però anche questo fa parte del nostro mestiere. Sono sicura però che ci saranno tante altre occasioni per lui!”

Grazie Prof. Celentano, ci hai dimostrato che più si è grandi più si è umili!.

Voi cosa pensate delle sue dichiarazioni?.

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